... e arroganza infinita. Esempio: a scuole chiuse decidono di aprirle a settembre, investono 3 miliardi in banchi con ruote, aprono le scuole ma i banchi non ci sono, le chiudono, i banchi arrivano. A fine anno come dice l’amico Carlo Cottarelli avranno buttato nella fornace 180 miliardi forniti da BCE via Bankitalia, tutti a debito. Nel frattempo i poveri sono sempre più poveri, i ricchi sempre più incolti e volgari.
Il Paese, a detta di alcuni economisti (un tempo erano il prezzemolo del potere ora sono stati zittiti dai virologi di regime) è vicino al collasso. Con questa strategia “chiudo-apro” ci stiamo suicidando e suicidiamo i malati NO COVID. Dice il Presidente della Lega italiana per la lotta ai tumori, Francesco Schittulli: “E’ delittuoso il comportamento delle autorità sanitarie nei confronti di patologie gravi come il cancro e le malattie cardiologiche. Ogni giorno 1.000 italiani hanno la diagnosi TAC e 500 muoiono di cancro”. Lo stesso vale per le patologie cardiache, e tutte le altre.
Visto che anch’io sono un portatore di carcinoma, ho diritto di parola, per difesa personale. Mi sono rivolto a un importante magistrato (XY), amico da una vita, ponendogli un quesito. Eccolo: “Premetto che non accetto la frase ricattatoria del politicamente corretto fascistoide di costoro “O vinciamo insieme o perdiamo tutti” essendo noto, per chi ha esperienza di vita vissuta in quel mondo, che chi la pronuncia ha già vinto e tu che l’ascolti hai già perso. Posso fare alla Magistratura un esposto ovvio? “I malati di patologie NO COVID non dovrebbero avere la garanzia di un trattamento uguale a quello dei malati COVID”?
XY mi risponde: “Devi sapere che, per giurisprudenza di saggi antichi, prima di rivolgersi alla Magistratura per proporre una causa o fare una denuncia occorrono due condizioni:
1 Avere ragione.
2 Trovare chi te la dà.
Nel tuo caso la prima condizione diamola per assodata. Per la seconda, siamo ancora molto indietro. Anche perché, nello stabilire le gerarchie e cioè, nel concreto della realtà ospedaliera italiana, quale percentuale di letti negli Ospedali 'non dedicati al COVID' debbono essere riservati ai 'malati COVID' e quale percentuale 'lasciata' alle persone affette da altri, anche più gravi, malanni, la 'competenza' passa dal Governo nazionale alle Regioni. Queste, a loro volta si avvalgono di 'Task Forces' 'Unità di crisi', 'Commissioni', 'Comitati', 'Gruppi di studio' etc. etc. con i più disparati 'esperti' o rappresentanti di istituzioni o realtà locali, con tutto uno scarico, o tentativo di 'scarico' di responsabilità, sia in alto (Governo nazionale), sia in basso (adesso è la volta dei 'medici di base' che dovrebbero curare di più a casa per evitare l’intasamento dei Pronto Soccorso).
Per quanto riguarda il tuo quesito specifico, in teoria per gli atti della Pubblica amministrazione (e fatte salve le eventuali e molto teoriche responsabilità penali) si potrebbe profilare (del tutto teoricamente) una competenza dei Tar regionali e, per il Governo, del Lazio e, quindi, in seconda istanza, del Consiglio di Stato; i quali peraltro, oltre a non assicurare affatto la 'certezza del diritto', che è una chimera al pari dell’Araba Fenice, altro non potrebbero fare che sollevare la questione di legittimità costituzionale della normativa che regola (si fa per dire…) la materia. Dove però la immancabile risposta sarebbe che si tratta di insindacabili 'scelte politiche' di cui direbbero che non sono 'irragionevoli' (e quindi non violano l’art. 3 della Costituzione) perché vi è un elemento di differenza che fa pendere la bilancia a favore dei malati di COVID e cioè, secondo la tua domanda, dei malati meno gravi: e l’elemento è rappresentato dalla contagiosità. In conclusione: meglio che tu tenga a bada il tuo carcinoma (ci hai pure scritto un bel libro) e cerchi di non prendere il COVID. Cosa che tu hai già perfettamente capito, mettendoti in lokdown volontario”.
Grazie, caro amico, hai ragione, costoro non meritano neppure un esposto, tanto al VAR neppure ci vanno. Essendo precipitati, DPCM dopo DPCM, nel più osceno politically correct meglio andare sul balcone e guardare le stelle. Come faccio tutte le sere.