Prepararsi al futuro digitale

All’inizio di questo millennio, in piena spinta della globalizzazione, molti ragazzi avevano paura di studiare informatica perché si rendevano conto che coetanei altrettanto bravi e ben equipaggiati in India e Cina potevano fare lo stesso lavoro ad una frazione del loro stipendio. Vent’anni dopo, siamo punto e a capo: studenti che evitano ingegneria, matematica, fisica perché presto questo o quel mestiere sarà svolto da un ranocchio artificialmente intelligente con un costo irrisorio rispetto alla loro paga.

Il CEO cattivo

Mediamente i CEO non godono di ottima reputazione tra la plebe: pochi sono illuminati e portano l’azienda a crescere, molti solo attenti a tagliare i costi fino ad asfissiare la propria e licenziare i lavoratori, tanti sono pieni di sé e trattano male i dipendenti. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, le loro aziende esistono per il bene della società, arricchendola di prodotti e servizi; quindi, seppur il CEO ricordi il Massimo Direttore Imperiale di Fantozzi, si tollera. Nel caso di Brian Thompson invece, abbiamo a che fare con un CEO cattivo, perché con la sua azienda fa il male della società.

Dall’Australia con furore

Nei giorni scorsi l’Australia ha passato una legge draconiana: divieto di usare social media ai minori di 16 anni. Con 27 milioni di abitanti, questa normativa non rappresenta ancora un grosso problema per le multinazionali del digitale, ma la decisione ha preso tutti di sorpresa, ed è probabile che altri la imitino. Come interpretare quest’iniziativa a favore dei nostri ragazzi?

Occhio agli ostaggi – un anno dopo

Mentre recupero dall’eccesso calorico del nostro Thanksgiving e Black Friday, rileggo l’articolo di un anno fa. Allora le notizie in America si concentravano sullo scambio di ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi. Biden diceva l’impossibile per arrivare ad una pausa nei combattimenti, mandare aiuti umanitari, e specialmente liberare gli ostaggi del 7 ottobre. Sotto sotto cercava di allungare la tregua il più possibile, cronicizzare il conflitto, al contrario di Netanyahu che voleva vincere il prima possibile.

Fare impresa in America vs Italia

La scorsa settimana il Consolato di Boston ha organizzato una serie di eventi per promuovere la creatività italiana, mettendo in mostra letteratura, arte, scienza e tecnologie: ciliegina sulla torta la Scuola di Alta Cucina di Parma che ha trattato al meglio gli ospiti tra Parmigiano, prosciutto e coppa. A me il compito di parlare della differenza nel fare impresa qui o in Italia, per capire dove e come sia meglio investire.

Gli agenti Ai che rivoluzionano le agende

ChatGPT e compagni LLM hanno bastonato alcuni settori industriali in modo importante: dai servizi di formazione on-line a quelli di traduzione, si vedono crolli in borsa e licenziamenti di migliaia di persone. Nonostante le allucinazioni e relativi errori, gli LLM sono così economici che vale la pena affrontare il rischio. Peraltro, dare una risposta sbagliata ad uno studente, tradurre malamente una frase o introdurre un baco in un programma software sono peccati veniali e facilmente riparabili. Giusto quindi che molti capi e lavoratori si chiedano: toccherà anche a me?

Previsioni ed impatto climatico

In questi giorni i potenti della terra si son ritrovati a Baku, in Azerbaijan, per piangersi addosso sull’incapacità di rallentare il cambiamento climatico, con tanto di innalzamento delle temperature e fenomeni meteo sempre più violenti. 1800 persone sedute a dibattere per ore, solo per finire con la stessa soluzione di sempre: cari paesi ricchi dateci ancora più soldi, dai tremila ai dodicimila miliardi l’anno, per evitare che la temperatura aumenti di 1.5C e l’orsetto polare non abbia più il ghiaccio necessario.

DNC tra patrizi e plebei

Il mio modesto auspicio di calma e gesso, ovvero dell’importanza dell’abbassare i toni per riunire veramente il paese e guardare avanti, nel DNC trova un riscontro minimo: i plebei la pensano come me, i patrizi continuano ad attaccare con cattiveria, e litigano tra loro.

Quando il medico fa l’interfaccia computer-cervello

In questa rubrica ho spesso parlato di Neuralink, l’azienda di Musk che prova a produrre un’interfaccia computer-cervello per migliorare la qualità della vita di diversi pazienti affetti da problemi neurologici. Ricorderete i video sorprendenti di scimmie, maiali e caprette che riescono ad interagire con il computer, e poi da ultimo il primo paziente tetraplegico che quest’anno ha ripreso a controllare il mouse, giocare a videogiochi, fare post su social media e quindi socializzare meglio di prima.

Calma e gesso

Tre settimane fa vi raccontavo come la gara tra Trump ed Harris fosse diventata calda, con animi agitati e tanti VIP in campo per l’uno o per l’altro candidato. Fino all’ultimo l’ex-Presidente ha continuato a ripeterci quant’è bravo, ma ha dato molto spazio alla squadra che ha ben figurato, mentre la Vicepresidente ha proseguito con l’elettroencefalogramma piatto, e la sua squadra ha fatto cilecca. Sappiamo com’è finita: Trump ha vinto alla grande, Harris e Biden hanno promesso una transizione senza drammi, per il bene del Paese. Infatti, mai come oggi serve calma e gesso.