In altri contesti vai compunto a fare le condoglianze, senza dire molto, a metà tra il voler essere d’aiuto ed eclissarti il prima possibile, mentre tutto il sistema cerca di chiudere la tomba velocemente. Il funerale americano funziona diversamente; quasi un festeggiamento che si prolunga per giorni, inteso a celebrare ogni lato positivo di chi ci ha lasciato.
Complice i cinque figli, plurimi nipoti e pronipoti, questo funerale è stato sorprendente. Venticinque parenti ed amici da Irlanda ed Australia dove vive una delle sorelle, e sicuramente centinaia quelli del posto che si son dati il cambio per giorni, riempiendo la casa, mangiando, bevendo, cantando come non ci fosse un domani.
La prima sera mia moglie ed io ci presentiamo, avviliti come d’abitudine in queste occasioni per porgere le nostre condoglianze e chiedere se possiamo far qualcosa. Invece di trovar tristezza, veniamo accolti con ogni tipo di cibaria possibile, offerte di merlot, Gin & Tonic, addirittura limoncello. I bambini si rincorrono tra i mobili, i vicini sorridenti, il figlio della vittima brillo ed apparentemente non troppo triste. Avevo già partecipato a funerali dove avevo visto ricordi divertiti per il morto, ma da questi vicini irlandesi siamo in un’altra classe, siamo al top.
Con il fatto che un secondo nipote è poliziotto, ci siamo trovati pattuglie di polizia mattina e sera per almeno una settimana: i primi a portare caffè e ciambelle, i secondi arrosti e zuppe. Il giorno del funerale sono arrivati coi poliziotti motociclisti per la scorta del corteo e la banda delle cornamuse al cimitero, spettacolo.
Il tutto è durato otto giorni, finendo due giorni dopo il funerale: non ho mai visto nessuno piangere, mentre gli spiriti erano sicuramente alti. Fino ad oggi il funerale che più mi aveva stupito fu quello del capitano della squadra di canottaggio a Carlisle, al confine con la Scozia. Decise di farsi cremare e di far spargere le ceneri al vento sul lago, dal nostro “otto” armato dei canottieri più anziani. Ricordo lo stupore dei turisti che guardavano noi atleti a bordo lago, parenti ed amici che piangevano, e questa nuvoletta di ceneri che si alzava dalla barca per andare via oltre le colline.
Ma questo funerale americano va oltre, per numero di partecipanti, durata, risate dei bambini, sguardi sereni e quell’impressione di aver conosciuto una grande famiglia, che anche nel momento più brutto si riunisce e sta bene assieme. Ora la figlia è nel cimitero vicino a casa, un parco molto grande con aiuole ed alberi che rendono il tutto molto sereno, e la vita riprende.