Vita d'artista


Guerra e memoria

Quest’anno il Giorno della Memoria a Brera, che curo da molti anni, è stato piuttosto contrastato. È in atto da parte delle Comunità ebraiche una seria riflessione sul tema, perché, come io e altri abbiamo segnalato nel tempo, c’è qualcosa che non va. Il tema conduttore di quest’anno, così come l’ho concepito, era legato al difficile rapporto che si è venuto a creare tra i conflitti in corso, in particolare il conflitto israelo-palestinese, e la memoria della Seconda Guerra Mondiale e delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo.

Un rapporto fatto non di rado di analogie affrettate e di disinformazione. Mi sono infatti posta la domanda: che tipo di relazione bisogna avere con i fatti della Storia, e con la memoria della Shoah, per evitare manipolazioni che ne diano una conoscenza solo parziale o del tutto fuorviante?

Infatti il 27 gennaio è finito per diventare un giorno divisivo e politico. Mai come nel nostro presente i media generalisti e i social media influenzano, se non addirittura orientano l’interpretazione dell’attualità, e con lo spartiacque delle vittime che diventano carnefici, il gioco è facile. Ho deciso però - oltreché di parlare di donne, in particolare presentando il commovente film di Ruggero Gabbai su Liliana Segre e la bella conferenza della scrittrice e storica Benedetta Tobagi, nel quale è stato indagato l’apporto femminile nella Resistenza italiana durante la Seconda Guerra Mondiale - di presentare anche una lettura scenica dal titolo “Salām/Shalom”.

La storia di due padri, Rami e Bassam, che perdono le rispettive figlie per mano avversa e che poi decidono di aderire al movimento attivista Parents Circle- Combattenti per la Pace. La lettura scenica  è tratta da Apeirogon di Colum McCann, in italiano per Feltrinelli, ed è stata premiata al festival vicino/lontano - Premio Terzani 2022. Nella lettura intensa degli attori, Massimo Somaglino e Alessandro Lussiana, viene spesso citata la Shoah, ma anche il necessario obiettivo dell’oggi di capirsi e di tentare di lavorare insieme per la pace. Rami e Bassam sono persone vere, come è vera l’associazione che unisce i famigliari delle vittime israeliane e palestinesi, per un inedito approccio alla Storia.

Purtroppo l’accostamento mi è costato molte critiche e il ritiro di qualche patrocinio all’iniziativa. Il mio scopo era di far capire agli studenti che ci sono tante realtà, tante tantissime sfumature, e che gli slogan non aiutano nessuno. Non so se ci sono riuscita.

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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

Umberto Pietro Benini (Verona): salesiano, insegnante di diritto e di economia, ricercatore di verità
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Silvia Andrea Russo (Cremona): passione per l'antichità, la letteratura, la recitazione, la musica, il canto e la scrittura
Guido Saracco: già Rettore Politecnico di Torino, professore, divulgatore, ingegnere di laurea, umanista di adozione.