Musica in parole


Musica d'inverno

“Viaggio d’inverno” è il titolo di una raccolta di lieder del compositore Franz Schubert datata 1827. Una serie di canzoni per voce e pianoforte, scritte su testi del poeta Wilhelm Müller, per mettere in musica il cammino di un viandante romantico che vaga inquieto e senza una meta precisa.

Il paesaggio invernale è gelido e “tanto triste, la strada è sepolta nella neve”, come recita il lied che apre il viaggio. Durante il percorso il viandante erra alla ricerca di una strada e forse del senso della propria vita. Alla fine del vagabondare il protagonista per la prima volta incontra un’altra persona. “L’uomo dell’organetto” indica il titolo del lied che chiude la raccolta: un uomo che “…con le dita indurite gira la manovella. Scalzo, sul ghiaccio vacilla qua e là…”.
Il pianoforte accompagna il canto e gioca un ruolo fondamentale nel creare un’atmosfera rarefatta dal ritmo costante e quasi ipnotico.
La musica e il testo si intrecciano nell’esprimere una melodia essenziale che evidenzia la desolante atmosfera invernale che Schubert (come il poeta Müller) intese raccontare.
Il compositore fu un grande maestro del lied, forma musicale da lui tanto amata e a cui molto si dedicò tanto da lasciarcene oltre seicento, nonostante la sua breve esistenza (morì a trentun anni).
I pezzi che compongono il viaggio d’inverno (titolo originale “Winterreise”) costituiscono uno dei più famosi cicli di lieder di Schubert, raccolta molto apprezzata da pubblico e interpreti e sono veramente tantissime le registrazioni dell’opera.
Questi lieder sono anche presenti in più di una produzione teatrale e cinematografica e “L’uomo dell’organetto” ha trovato un fan particolare, il cantautore Sting che ne ha tradotto i versi in inglese e creato una rielaborazione col titolo “The Hurdy-Gurdy Man”.
Sting mantiene la forza poetica del testo originale con un arrangiamento musicale che richiama le linee assolutamente essenziali del meraviglioso viaggio invernale di Schubert.
In questo video trovate il lied schubertiano nell’interpretazione del baritono Dietrich Fischer-Dieskau col pianista Murray Perahia e potete ascoltare qui la canzone di Sting.
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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

Umberto Pietro Benini (Verona): salesiano, insegnante di diritto e di economia, ricercatore di verità
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Silvia Andrea Russo (Cremona): passione per l'antichità, la letteratura, la recitazione, la musica, il canto e la scrittura
Guido Saracco: già Rettore Politecnico di Torino, professore, divulgatore, ingegnere di laurea, umanista di adozione.