Tecnosofia


L’alleato digitale con noi nelle imprese

La burocrazia oggi ha una accezione negativa, ma quando Max Weber la concepì avrebbe dovuto rappresentare il modo per realizzare razionalmente compiti amministrativi con massima efficienza e minimo sforzo. In realtà le cose non sono esattamente andate così.

Non solo la pubblica amministrazione, assurta a esempio deteriore, ma anche le grandi società sono oggi indebolite dal male sottile di una cattiva applicazione dei principi weberiani.

Michel Crozier ci ha spiegato che l’umano non si adatta a essere un ingranaggio della catena burocratica: vuole un suo progetto personale. Intorno ai compiti burocratici finiamo per creare “incertezza”, dalla quale si accresce il nostro potere personale a scapito del risultato dell’azione amministrativa. A volte invece questo deriva dalla semplice paura a prendere decisioni e stabilire autonomamente priorità perché mal si tollera in certi assetti burocratici il libero arbitrio, men che meno un eventuale errore. Sta di fatto che di fronte a noi cerca risposte non le trova immediatamente. L’incertezza e la paura di decidere partoriscono poi nuove regole, nuovi compiti, nuova incertezza e paura …nuovo potere. Tutto questo in antitesi con un mondo sempre più complesso in cui navigare e che richiede necessariamente coraggio, flessibilità e capacità di intrapresa.

Se le nostre piccole imprese sono lungi dall’avere abbracciato pienamente le potenzialità del digitale, le grandi imprese oramai sono articolate in sotto enti, spesso impermeabili l’uno all’altro, a scapito della interdisciplinarità e della capacità di arrivare ad affrontare problemi complessi di business, produzione, approvvigionamento, organizzazione del lavoro, ecc. La digitalizzazione nelle grandi imprese procede così a compartimenti stagni, ogni ente o funzione con il suo sistema informatico.

L’intelligenza artificiale può semplificare il quadro, assumendosi l’onere dei compiti più ripetitivi e di controllo, lasciando spazio agli individui per pensare, creare, decidere.

Perché questo possa accadere occorrerebbe ripensare alla organizzazione aziendale e con questa anche alla gestione informatica delle imprese, favorendo lo sviluppo di software olistici che in un unico ambiente gestiscano le diverse funzioni aziendali. Un primo vantaggio di questo approccio starebbe nella coerenza dei dati più disparati generati dalle imprese (personale, prodotto, produzione, economics, qualità, logistica, ecc.) consentendo con la logica delle reti neurali di stabilire inferenze nuove utili a nuove ottimizzazioni aziendali.

D’altra parte, tramite il nostro alleato digitale, che si sia operai o manager, potremmo ricevere informazioni mirate. Al manager ogni mattina potrebbe arrivare un breve podcast, da ascoltarsi sulla via verso il lavoro, che illustri in dettaglio le criticità che si registrano in qualsiasi comparto aziendale e le loro implicazioni sistemiche. L’operaio invece nel suo alleato potrebbe trovare uno sparring partner ideale per la sua formazione, il ricevere consigli sulle sue attività puntuali, la sua attività di reporting e la tutela della sua sicurezza. Tutto questo avrà indubbi riflessi di carattere pre-normativi specialmente nel settore della sicurezza sui luoghi di lavoro.

Chi prima percorre questa strada prima ne avrà i vantaggi competitivi conseguenti. Voltarsi dall’altra parte significa fallire.


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In questo numero hanno scritto:

Umberto Pietro Benini (Verona): salesiano, insegnante di diritto e di economia, ricercatore di verità
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Silvia Andrea Russo (Cremona): passione per l'antichità, la letteratura, la recitazione, la musica, il canto e la scrittura
Guido Saracco: già Rettore Politecnico di Torino, professore, divulgatore, ingegnere di laurea, umanista di adozione.