Tecnosofia


Apprendere insieme all’alleato digitale

Nella visione fin qui affrontata alleato digitale ci accompagnerà nel nostro percorso di apprendimento. Come? La didattica basata sull’intelligenza artificiale sta avendo sviluppi incredibili. Davvero infiniti sono i modi in cui l’uso dei large language models può venirci incontro a formatori e studenti.

Perché però si arrivi al miglior risultato formativo possibile occorre progettare adeguatamente la simbiosi tra le persone e il loro alleato digitale. Entrambe le controparti cresceranno e si specializzeranno per essere migliori insieme.

I tempi di questa crescita saranno dettati da noi umani. Non solo per quanto già detto legato al nostro sviluppo cerebrale, ma perché nella nostra vita affrontiamo stadi formativi successivi, ciascuno con il proprio bagaglio di dati, modelli e esercizi, per specializzarci. Il nostro alleato digitale “digerirà” questi dati e, come ogni sistema basato su stoccaggio di dati e ottimizzazione di reti neurali, crescerà letteralmente lui stesso apprendendo con noi.

L’alleato sarà anche al nostro fianco come middleware per interfacciarci con il mare impetuoso del web, filtrando, se lo vorremo, le informazioni attendibili da quelle meno attendibili.

L’alleato apprenderà anche da noi, da come risponderemo alle sue sollecitazioni, per essere un miglior sparring partner possibile, già perché la chiave per un costruttivo uso didattico dell’AI generativa è considerarla non fonte di soluzioni “prendere o lasciare”, ma di una valutazione critica di quanto proposto dall’umano in una sorta di gioco di ping pong, a cui sarà l’umano a dire il fatidico rien va plus per consolidare un apprendimento o prendere una decisione.

Al nostro alleato digitale non dobbiamo limitarci a chiedere di darci un’informazione o di migliorare la nostra grammatica, vocabolario o tone of voice, o di ricordarci cosa fare e quando. Dovremo usarlo come tutor socratico con domande del tipo: “Mi dici punti di forza e di debolezza di quanto penso?”, “come potrei essere più chiaro e comprensibile nello spiegare il mio punto di vista?”, “quali argomenti potrebbero essere portati contro il mio pensiero?”, “ritieni fondate le mie ipotesi?”. Sono i dubbi superati che ci fanno crescere e maturare. Agli studenti, col corredo del loro alleato digitale, dovremo insegnare a impostare una lettura critica delle informazioni ricevute, a plasmare il loro pensiero critico, la loro capacità di prendere decisioni e assumersi responsabilità a ragion veduta, a essere latori di una comunicazione persuasiva anche in funzione dei loro interlocutori. In un motto “a migliorare le loro soft e thinking skills”, aspetti questi profondamente umani a cui l’intelligenza artificiale può essere di supporto ma non vicariare.

Tutto questo senza contare al valore aggiunto che si crea in un gruppo quando a collaborare non sono solo gli studenti ma anche i loro alleati digitali, quando connettendo tra loro gli alleati digitali di studenti e docente quest’ultimo può avere il polso di quanto una classe sia attenta e motivata, di quanto ogni singolo studente stia progredendo verso gli obiettivi formativi, potendo se necessario ricevere una formazione integrativa personalizzata.

È una prospettiva tanto urgente quanto largamente inesplorata. In un gruppo di lavoro al Politecnico di Torino stiamo percorrendola con coraggio, consci del fatto che rappresenti un’evoluzione imprescindibile del nostro modo di formare le persone.

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In questo numero hanno scritto:

Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
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Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Silvia Andrea Russo (Cremona): passione per l'antichità, la letteratura, la recitazione, la musica, il canto e la scrittura
Guido Saracco: già Rettore Politecnico di Torino, professore, divulgatore, ingegnere di laurea, umanista di adozione.