LA Coppa


Sogno di un pomeriggio di mezzo inverno

È un pomeriggio freddo, uggioso, avvolto in una nebbia leggera e ritmato da una finissima pioggerellina che ti fa indubitabilmente capire di essere nella terra di Sua Maestà.

C’è fermento, trepidazione, entusiasmo a Tamworth, città nella contea dello Staffordshire, nel cuore dell’Inghilterra, a qualche decina di chilometri a nord di Birmingham.

Pian piano, in lontananza, si staglia un pullman, nuovo, lucente, super tecnologico, come da quelle parti non se ne sono mai visti. Ecco formarsi un nutrito gruppo di persone pronte a fotografare e registrare un momento storico per la loro squadra, per la loro città, per loro stessi, perché quello è il pullman del Tottenham Hotspurs, una delle grande nobili d’Inghilterra che è venuto a sfidare il piccolo Tamworth, società di quinta divisione (equiparabile alla categoria Eccellenza in Italia), per giocare il terzo turno di FaCup.

I londinesi non hanno la gloria del Liverpool o del Manchester United, non vincono da anni un trofeo prestigioso, dileggiati con quel finissimo umorismo britannico da Colin Farrell nel film In Bruges “il Purgatorio è dove si sta non troppo bene e non troppo male. Come il Tottenham”, ma certamente sono una delle big del calcio inglese.

Il motivo per cui si parla spesso in modo enfatico e romantico del torneo più antico al mondo, la FaCup, nata nel 1871, 154 anni fa, è perché rappresenta l’essenza del calcio, dello sport, un po’ della vita: veder realizzati i propri sogni che a volte si possono tramutare anche in opportunità.

Il sogno di giocare una partita, sfidandosi alla pari con chi di solito vedi in televisione o allo stadio, che ha alzato coppe dei campioni e coppe del mondo.

E capita, a volte, che le big vadano in difficoltà, abbassando la guardia, distratte dalle luci dei grandi palcoscenici, dalle coppe europee, dal calciomercato, si trovano di fronte ragazzi ed intere città disposte a tutto, che vanno davvero oltre i propri limiti, riuscendo a togliersi soddisfazioni come il Tamworth che tiene a secco i londinesi per tutti i minuti regolamentari, cedendo solo nei tempi supplementari.

Queste sono le giuste e meritate giornate tributo per tutti quei ragazzi che, pur facendo altri lavori, inseguono la loro passione, il loro sogno, ripagati per tutti quei sacrifici fatti, tra fango, pioggia e vento. E, in quei fine settimana, hanno l’occasione di mettersi in mostra; chi solo per quel giorno portandosi a casa qualche maglietta autografata e foto ricordo, chi per far vedere quanto veramente vale e accedere così a categorie superiori.

Ricordate Jamie Vardy? All’età di 25 anni giocava ancora nella quinta divisione inglese, per poi quattro anni dopo, nel 2016, vincere da assoluto protagonista la Premier League con il Leicester City allenato da Claudio Ranieri.

Il Tamworth rappresenta una recente, meravigliosa pagina della FaCup, che ci riporta a quella dimensione puramente britannica, lo spirito vero e autentico del popolo britannico, spesso citato da Winston Churchill, con tutto il suo umorismo ed autoironia anche nel rapporto tra tifosi avversari, lontano dal modo woke politicamente corretto, dalle inchieste giudiziarie sulle groomings gang e dalle spaccature sui temi politici e di immigrazione che stanno attanagliando Londra.

God save the FaCup.

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