Musica in parole


Per Santa Cecilia

“Per te io muoio e canto / Per te che sei il mio unico amore”: la voce di Antonello Venditti canta “Cecilia”, il suo brano dedicato alla Santa che protegge i musicisti; della giovane Cecilia, nobile romana convertita, si racconta che nel giorno delle nozze, obbligate, incurante dei canti e balli pagani, cantasse tra sé, come in estasi...

... in lode al Signore, unica sua devozione. Cristiana perseguitata, Santa Cecilia fu uccisa intorno al 230 e a Trastevere, rione romano familiare al cantautore, sorge la basilica che porta il nome della Martire.

Omaggiata nei secoli da molti compositori, Scarlatti, Haydn, Purcell, Britten, per citarne solo alcuni, la patrona della musica ha ispirato anche letterati, scultori, pittori; ne è magnifico esempio il famoso dipinto di Raffaello “Estasi di Santa Cecilia”: strumenti musicali sparsi in terra mentre la fanciulla, con lo sguardo levato agli angeli cantori in cielo, è raffigurata nel momento dell’estasi, in ascolto della voce divina che in musica giunge a lei.

Il giorno dedicato alla Santa dei musicisti, il 22 novembre, anche quest’anno sarebbe stato all’insegna delle iniziative musicali in suo onore, che invece sono state annullate o saranno solo trasmesse in streaming.

Una in particolare unisce musica e usanza popolare: a Taranto un’antica tradizione vuole che la notte di Santa Cecilia si riempia di suoni e veda i cittadini radunati alle 3.30 del mattino in cattedrale per la benedizione delle bande musicali; la Città dà così inizio anticipato all’Avvento, con i gruppi bandistici che per ricordare la Santa intonano il repertorio delle “Pastorali tarantine”, composizioni musicali per banda ispirate al Natale.

Nel nome di Cecilia chiudo con la star della musica barocca Cecilia Bartoli e il suo “What passion cannot Music raise” (Quale passione la musica non può suscitare), titolo fascinoso per un progetto che la cantante è riuscita a portare in tour, giusto in quella finestra temporale tra il primo lockdown e l’attuale. Omaggio alla protettrice dei musicisti, lo spettacolo - il cui titolo è tratto da “Ode for St. Cecilia’s day” di Händel - è stato presentato l’agosto scorso al Ravello Festival. “Questo è un concerto che parla di sentimenti e di emozioni, come deve fare la musica”, ha ricordato la Bartoli a fine serata; il pubblico ha risposto ovunque con entusiasmo all’incontro con la musica dal vivo: era quello che ci voleva, la cantante ne è convinta e ha detto “…c'è tanta tristezza, malinconia. Solitudine. Abbiamo vissuto momenti tremendi. Quindi la musica serve a questo. A condividere insieme. Piangere, ridere, insieme ecco!”.

Ecco, in attesa che i concerti live tornino, suggerisco per oggi questa Ode di Cecilia Bartoli a Santa Cecilia.

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