IL Cameo di Maria


L'arrampicata

Dal 1 ottobre 2020 sono in lockdown volontario. Commento frasi topiche del romanzo Maria e l’Ingegnere. Il retrogusto del potere, proposte dai lettori.

Attraverso il “naso” di Maria sento puzza di cenere umida. Persistente.

Oggi commento una frase del Capitolo XXV riportata sulla quarta di copertina. Eccola:

“Ti arrampichi per tutta la vita su su fino alla cima dell’albero per scoprire che lassù non c’è nulla. Peggio, può esserci la morte.”

E’ la sintesi, cinica ma vera, della vita di donne e di uomini che hanno scelto di arrampicarsi, disperatamente, per arrivare al successo, in qualsiasi modo.

Nel libro sapremo come andrà a finire per il Presidente, un personaggio autentico, perché costruito con tessere psicologiche e comportamentali riconducibili a grandi CEO del passato e del presente, che domina, in solitario, la prima parte del romanzo.

Nella seconda parte assisteremo alla scalata, determinata e rapida, di Maria, sua ex segretaria-assistente. Le modalità di scalata sono filosoficamente le stesse (il ricatto) ma operativamente molto diverse. Lei si muove nel CEO capitalism in purezza, con molta più scaltrezza dei vecchi padroni del vapore. Quelli erano analogici, questi digitali. Maria sa essere uno spietato genio del male come i suoi compari di Silicon Valley ma è pure un genio del bene.

Il romanzo in versione digitale, audio, cartacea, a partire da 5 €, lo si trova su Zafferano.news.

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In questo numero hanno scritto:

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Tommy Cappellini (Lugano): lavora nella “cultura”, soffre di acufene, ama la foresta russa
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
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Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Roberto Zangrandi (Bruxelles): lobbista