Musica in parole


Satchmo, che Festival!

All’edizione 2024 del Festival di Sanremo è stato invitato il Coro delle Voci Bianche del Teatro Regio di Torino, ma il palco dell’Ariston non è nuovo alla presenza di musicisti non propriamente pop al Festival, e tanto per fare qualche esempio illustre penso a Pavarotti, Ezio Bosso, Bocelli.

Più lontana nel tempo ma indimenticabile, la partecipazione di Louis Armstrong come concorrente nel 1968.

Che ci faceva l’icona mondiale del jazz in gara al Festival?

Andò così: l’idea fu del produttore Cariaggi e di sua moglie, l’allora giovane cantante Lara Saint Paul. Lui era in contatto con l’ambiente musicale statunitense e organizzava tournée in Italia per grandi artisti (da Sinatra a Liza Minnelli); Lara era amica di Satchmo (storico soprannome di Armstrong) e a Sanremo cantò in coppia con lui.

Mi va di cantare era il titolo della canzone presentata dal musicista che ricevette una marea di applausi. Il brano però si rivelò debole; seppur composto in omaggio alla superstar americana non era che una canzonetta riecheggiante il dixieland anni Venti. In più, l’esecuzione non avvenne in scioltezza e Armstrong aveva lo sguardo fisso al gobbo dov’era il testo italiano col quale non aveva dimestichezza.

Il fatto rilevante è che dopo la canzone e gli applausi il leggendario trombettista non lasciò il palco, la band attaccò When the Saints go marching in e Satchmo ripartì con la tromba.

A quel punto il patron del Festival Gianni Ravera, a tutela del regolamento fece interrompere dal conduttore l’esibizione non programmata; un imbarazzato Pippo Baudo raggiunse il palco sventolando un fazzoletto bianco e cercando di fermare il gruppo.

Anni dopo sarà lo stesso presentatore a raccontare l’incidente, rimarcando il brutto momento vissuto da lui proprio nell’anno del suo debutto alla conduzione del Festival, che ancora si svolgeva al Casinò di Sanremo (trovate qui il ricordo di Baudo).

Pare che ad Armstrong non fosse stato ben spiegato in cosa consistesse la sua partecipazione al Festival e che non sapesse di essere in gara (cosa che probabilmente avrebbe rifiutato, essendo già un mito vivente del jazz), convinto invece di essere chiamato a una breve jam-session, data anche la rilevanza del cachet che risulta essere stato di 32 milioni di Lire.

La canzone si classificò penultima (per inciso quel Festival lo vinse Sergio Endrigo con Roberto Carlos) ma di certo ad Armstrong furono tributati gli applausi e gli omaggi più grandi, come dovuto all’icona della musica che era.

Il video che vi lascio qui mostra l’esibizione di Satchmo e il momento finale dei tentativi di interruzione di Baudo, molto a disagio tra Armstrong che non lasciava il palco e il pubblico che proprio non voleva lasciarlo andare e non smetteva di applaudirlo. Che Festival!

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Zafferano

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