Musica in parole


La Piccola Fuga di Glass Onion

Il Maestro Yo-Yo Ma - uno dei più famosi violoncellisti al mondo, una carriera di grandi successi tra cui 19 Grammy Award - entra in azione nel film con Daniel Craig nei panni del detective Benoit Blanc otto minuti dopo l’inizio della pellicola e parla di Bach; in particolare del brano che ha appena sentito da un carillon.

Quello del musicista è un Cameo, uno dei tanti inseriti in “Glass Onion” (fine 2022, ora su Netflix), però il suo è un intervento che, a saperlo leggere, svela il cuore della storia.

Dunque, già all’inizio del film siamo alle prese con un enigma; tra gli invitati a una festa compare Yo-Yo Ma nel momento in cui da un carillon risuona una melodia che il musicista subito riconosce. “Ehi...questa è la Piccola Fuga in sol minore di Bach” dice il violoncellista/attore. “Sei sicuro?” gli chiede un altro personaggio del film. “Sì” risponde lui.

Certo che il Maestro è sicuro e spiega: “una fuga è un bellissimo puzzle musicale basato su una sola melodia. E quando sovrapponi questa melodia a se stessa, inizia a cambiare e si trasforma in una splendida nuova struttura”. Voilà: grazie a questa spiegazione l’enigma iniziale può procedere verso la soluzione. E non è tutto: chi ha visto il film può capire quanto le parole del musicista anticipino e spieghino uno dei punti clou del giallo.

La forma musicale della fuga è descritta come un puzzle; i pezzi si scompongono e ricompongono di continuo e la frase pronunciata dal violoncellista è stata concertata con accuratezza dallo stesso Maestro con il regista, affinché le parole fossero musicalmente corrispondenti e allo stesso tempo funzionali al racconto. Tanto funzionali che le note di Bach si sentono in vari momenti della storia, mai a caso, e sono loro, i suoni della Piccola fuga a introdurre il film (al pianoforte, suonati dalla pianista Tatiana Nikolaeva) prima ancora delle immagini.

La Fuga in sol minore BWV 578 è una composizione che Bach scrisse per organo (1707 ca.) e che conobbe nel tempo più versioni tra cui quella famosa per orchestra. È di norma detta “Piccola fuga” per distinguerla dalla Grande Fantasia e Fuga BWV 542, anch’essa in sol minore ma più lunga e complessa.

Per chi volesse cimentarsi, ecco qui il brano di Bach come compare nel film, rielaborato per carillon (Brandon Frankenfield) e in questo video la versione trascritta per orchestra da Leopold Stokowski che la dirige.


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