Gentili appassionati, tifosi della nazionale, addetti ai lavori,
superficiale e semplice addossare tutta la responsabilità a dirigenti, allenatori, giocatori.
Un’analisi di coscienza sulla probabile non partecipazione al terzo Mondiale consecutivo, dopo 2018 e 2022, e le pessime partecipazioni a quelli lontani del 2010 e 2014, la dovremmo fare anche tutti noi, che seguiamo, commentiamo, ne facciamo parte.
Molto del marcio di cui si parla in questi giorni parte dal basso, parte dal modo di pensare ed agire. Chi segue il calcio giovanile, da tempo conosce le storture, non sono necessari i servizi televisivi per sapere che il ruolo di genitori e parenti nel percorso dei giovani calciatori è spesso dannoso: esonerano a piacimento gli allenatori, decidono le strategie delle piccole scuole calcio, scatenano risse con i genitori ospiti, linciaggi ed insulti agli arbitri, danno tangenti a procuratori e società per mandare avanti i propri figli seppur non meritevoli. Procuratori in questo modo acquisiscono più potere e le società lasciano che siano gli stessi a fare i mercati, stante i bilanci in perdita costante.
Nel calcio, come negli altri settori, se accettiamo che per andare avanti serve pagare o le raccomandazioni, questo è quel che raccogliamo, e conseguenza di ciò, le menti brillanti vanno all’estero, i talenti giovani non emergono.
Pensiamo dunque a come ci relazioniamo con il calcio e con lo sport.
---
Gentile (ex) CT Luciano Spalletti,
Lascia una nazionale a pezzi: fisicamente, mentalmente e moralmente. Seppur il campionato italiano offra poco, da CT aveva il dovere professionale di provare a fare qualcosa di diverso, lanciare qualche under, lavorare sulla testa dei giocatori, costruire un gruppo solido e unito. Hanno prevalso invece una sgradevole arroganza, supponenza e pessima gestione che hanno contribuito a creare una cappa di negatività sulla squadra. Un compitino fatto male. Non sarebbe stato più onorevole lasciare dopo il pessimo Europeo in Germania?
---
Gentile Presidente Gabriele Gravina,
È il simbolo di questa rovina, nelle scelte, nell’atteggiamento, nei modi. Senza nessun comunicato ufficiale, ha mandato un allenatore a comunicare il proprio esonero in conferenza stampa, prima di una partita cruciale. La sua statura morale si nota già qua. Conosce perfettamente tutti i problemi del calcio italiano sin dalle fondamenta, ma nulla è stato fatto, anzi è solo peggiorato.
Più interessato alle faccende politiche-sportive e alla rielezione. Si doveva circondare di dirigenti che amano e vivono il calcio, come Baggio e Maldini, campioni, ma soprattutto uomini veri, tenuti volutamente (?) fuori.
È necessaria da parte sua e dei dirigenti un’assunzione di responsabilità netta: rassegnare le dimissioni e favorire un nuovo processo, ripartendo da persone perbene.
Suggerisco il fresco modello manageriale IDEA di Riccardo Ruggeri, utilissimo per rifondare.
---
Gentili giocatori,
L’atteggiamento con il quale siete scesi in campo con la maglia azzurra negli ultimi quattro anni è avvilente: scarso impegno, volontà, serietà.
Non discuto l’aspetto tecnico, in questo momento è secondario.
Vanno estratte risorse e forze interne, fierezza, cattiveria agonistica e fare gruppo.
I più attenti si sono accorti che c’è una cappa tenebrosa sopra la nazionale in questi mesi, tuttavia tanto parte da voi.
Pensate ai bambini, come potevate esserlo solo pochi anni fa, che non hanno mai visto un mondiale o, peggio, che vedono i propri “miti” così sfiduciati, spenti, vuoti.
Tanto va sistemato e gestito in modo diverso. I ragazzi a 17 anni vanno fatti giocare, vanno messi alla prova in nazionale, in Serie A, nelle competizioni internazionali, non fatti pascolare in Serie C.
Serve coraggio, coraggio di scegliere una linea e portarla avanti.
Il modo di pensare ed agire attuale con questi dirigenti, allenatori e giocatori ha portato a tali pessimi risultati.
Al futuro CT della nazionale dunque un grande augurio, in questo desolante momento, che abbia tanto coraggio e soprattutto sia uomo vero e libero.