IL Digitale


I trucchi dell’eCommerce e come evitarli

Il Coronavirus ci ha portato a milioni a comprare su internet, aumentando il volume di acquisti di chi già lo faceva. Forse anche tu, che mi leggi in questo istante, sai navigare, cliccare e pagare da computer o smartphone. Soprattutto, hai il dubbio di esser incappato in qualche fregatura: come fare a riconoscere ed evitare i trucchi dell’eCommerce?

Abbiamo trucchi subdoli che fanno leva sulla psicologia, ed altri nascosti da tecnologie che non vediamo e quindi ci fregano.

Innanzitutto la nostra mente si preoccupa della scarsità, quindi messaggi tipo "solo uno rimasto in magazzino", piuttosto che "ordinalo nei prossimi 22 minuti e lo ricevi sabato", fanno breccia.
Allo stesso modo sono efficaci i messaggi che puntano sulla nostra paura di perdere, per cui i messaggi vengono composti per darci una falsa idea di sprecare uno sconto, un affarone. "Spendi almeno 50 euro e la consegna è gratuita" non ci dice che al povero personal shopper daranno una miseria per portarci la spesa a casa, ma fan leva sulla nostra paura di perdere chissà quale affare. Infine, alla nostra stanca mente da consumatori digitali non piacciono le sorprese, a meno che non siano falsamente positive. Ecco che ci vengono proposti più prodotti o servizi assieme, per un prezzo unico cui il nostro cervello si ancora (https://blog.hubspot.com/ecommerce/setting-ecommerce-prices-psychology-sales) e dal quale sarà facile scendere con un minimo sconto per farci credere ancora una volta che siam stati proprio bravi, o fortunati. In casa, alla domanda "quanto l’hai pagato?" la risposta più frequente è "l’ho comprato col 35% di sconto e mi han dato anche un coupon per Natale".

Quanto sopra è frutto della psicologia della persuasione, e raccomando un qualsiasi libro di Robert Cialdini, cominciando da Le armi della persuasione. Come e perché si finisce col dire di si, per riflettere sulla nostra capacità di vedere le trappole prima che ci prendano la carta di credito.

Infine ci sono trucchi tecnologici, principalmente basati sullo sfuggire alla tracciatura di quanto facciamo nel mondo digitale. Tra i consigli:
    • Utilizzare un computer o smartphone per la ricerca dei prodotti e prezzi migliori ed uno diverso per l’acquisto.
    • Fare una lista della spesa per evitare acquisti spontanei.
    • Non lasciare email, indirizzi di consegna o dettagli della carta di credito nella memoria di computer o smartphone.
    • Non lasciare i vostri dati a gruppi di sconosciuti o aziende.
    • Non comprare prodotti complementari a quello che volete, nemmeno se leggete che lo fanno in tanti.
    • Se gli influencer vanno a sinistra, girate a destra.
    • Ogni tanto taggatevi in posti in cui non siete stati, lasciate commenti che non scrivereste mai, spacciatevi per persone completamente diverse da voi. 
    • Tutto quanto dite nelle vicinanze di Eco, Alexa o Siri è già in un robot che sta preparando offerte per i vostri acquisti, mentite quindi su interessi totalmente diversi rispetto ai vostri.
    • Aumentate i vostri acquisti diretti da produttori locali e dai piccoli negozi sotto casa, magari pagando in contante. 

Confonderete le idee dell’IA, che sappiamo avere il cervello di una rana, e darete una mano all’economia locale che conta ben di più di quella dei paradisi fiscali o delle felpe californiane. 

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Tommy Cappellini (Lugano): lavora nella “cultura”, soffre di acufene, ama la foresta russa
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
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