Maestri


L'albero di Ezio Bosso

Quando "si apriranno le gabbie" dopo questo lockdown "la prima cosa che farò è mettermi al sole. La seconda sarà abbracciare un albero": così Ezio Bosso di recente al Corriere della sera. Invece non potrà farlo il musicista torinese...

...che è appena scomparso, lui che agli alberi aveva dedicato alcune sue composizioni, tra cui una sinfonia per gli abeti caduti in Val di Fiemme (il "bosco che suona" dove sono nati tanti strumenti a cominciare dagli Stradivari) e la danza Dell’albero (dalla colonna sonora del film Io non ho paura) eseguita a Torino nel 2016 da alcuni studenti del Conservatorio, in quell’occasione intervistati per La Stampa.

Fa riflettere rileggere adesso le parole di quei ragazzi - alcuni ora giovani professionisti - che, anche in riferimento a Bosso, in poche battute esprimevano le loro aspirazioni per l’imminente inizio della professione, oggi invece ferma e domani non si sa. Le potete trovare qui.

Resterà per tutti il pensiero di Ezio Bosso che ricordava: «La musica è una necessità, non si suona Bach perché 'fa cultura', ma perché ne abbiamo bisogno».

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In questo numero hanno scritto:

Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Tommy Cappellini (Lugano): lavora nella “cultura”, soffre di acufene, ama la foresta russa
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Roberto Zangrandi (Bruxelles): lobbista