... non possiamo continuare ad indebitarci. Abbiamo il 10% della popolazione in condizioni di povertà, il 22% dei ragazzi in età scolare mangia solo andando a scuola, e dobbiamo ancora tirare la cinghia.
Per dare due cifre, il debito privato vale circa tredicimila miliardi di dollari e quello pubblico il doppio. Per chi arriva in America dall’Europa è sempre sorprendente vedere il livello di consumismo nella spesa privata: il vicino che ogni settimana butta via il doppio della tua spazzatura, chi compra motoslitte o altri giocattoli costosi... gli esempi si sprecano. Ma nel caso del debito privato è logico che, quando venga meno il reddito o i risparmi, si riconduca lo stile di vita a spese più misurate ed i debiti raramente portano al fallimento e al pignoramento.
E come facciamo ad avere un debito pubblico così alto, visto che su salute, educazione e trasporti lasciamo molto al privato? Ogni anno spendiamo 900 miliardi in difesa, più della somma dei dieci Paesi che ci seguono in graduatoria, ma nessun politico si sognerebbe mai di tagliare quella o altre spese che paiano esagerate. E quindi ci dicono che ogni bimbo americano nasce con $27.000 di debito, taac, subito alla nascita.
Questo mito, fake truth in purezza, nasce nel 1983 grazie a Margareth Thatcher, che spiegò ai suoi: “lo Stato non ha nessun’altra fonte di soldi che non sia quanto guadagnato dalla sua gente. Se lo stato vuole spendere, può farlo solo tassandovi di più o prendendo a prestito i vostri soldi... Non ci sono fondi pubblici, solo soldi dei contribuenti”. Dopo di lei tutti, da Blair a Bush, fino ad Obama che, di fronte alla grande crisi economica ed al prospetto di stampare duemila miliardi di dollari per tenere in piedi chi aveva perso il lavoro, preferisce stamparne meno della metà con gravi conseguenza per la popolazione. Ma gli USA stampano quanti dollari vogliono, e dalle richieste di Bernie Sanders alle decisioni di Trump, la stampa di altre migliaia di miliardi di dollari ha tenuto a galla l’economia nella tempesta del Covid. Chi deve ripagare questo “debito”? Nessuno: il fatto stesso che l’economia giri è quello che serve.
Ci hanno sempre detto che prima vengono le tasse ed i prestiti, e solo dopo i fondi, equiparando lo Stato all’economia di una famiglia. Ma per lo stato è l’esatto opposto: prima stampa i soldi, e poi li fa circolare. Dire alla popolazione di tirare la cinghia a causa del debito pubblico è come mettere il carro davanti ai buoi, non funziona. Raccomando un approfondimento leggendo due libri: Debito. I primi 5000 anni del compianto David Graeber, e The Deficit Myth di Stephanie Kelton, per entrare nei meccanismi di questa gigantesca fregatura. Ma se avete fretta e volete provare un esperimento casalingo ed utile:
1. Dite ai vostri figli che per ogni lavoretto in casa guadagneranno soldi del Monopoli. Dategli un tariffario: dieci dollari per rifare il letto, venti per pulire in cucina, e così via.
2. Dopo un paio di settimane la camere dei figli saranno nuovamente disordinate, la cucina sporca toccherà di nuovo a voi, e loro avranno qualche soldino del Monopoli sparso per casa. Già, perché non sono spendibili, ed i vostri figli han capito che non gli servono.
3. A questo punto istituite un paio di tasse: cinque dollari per guardare Netflix, cinquanta per uscire in pizzeria, e così via.
4. Sorpresa, dopo aver speso quei pochi soldi del Monopoli che avevano guadagnato i primi due giorni, sono costretti a fare i lavoretti del punto 1. Ed avrete la casa a posto... con una vostra valuta di scambio casalinga.
Ai ragazzi non verrà assolutamente in mente di esser stati presi in giro, perché nel momento in cui possono spendere i soldi del Monopoli che hanno guadagnato onestamente con il loro lavoro, sono sotto controllo e felici. Un po’ come noi contribuenti: sotto controllo e felici. E mentre voi a casa potete stampare tutti i soldi del Monopoli che volete, gli Stati che battono moneta fanno lo stesso. Gli Stati che non possono, perché si trovano con altri 26 in roventi riunioni condominiali a Bruxelles, riflettono sul valore dell’indipendenza nel controllo della valuta.
Se vi ricordate di qualche politico italiano che s’é rivolto alla nazione chiedendo sacrifici per il debito pubblico e che serve tirare la cinghia per i nostri figli e le prossime generazioni, sentiamoci su Twitter... : )