IL Cameo


Piccola storia di un "vecchio con patologie pregresse"

Quando sei disperato devi sempre privilegiare il ridere al piangere. Un paio di settimane fa mi sono imposto un lockdown volontario. Me lo posso permettere, non devo uscire di casa per vivere, la pensione corre. Come corrono i compensi di quelli che ricevono i quattrini dallo Stato e non dal mitico Mercato, e pontificano, pontificano. Un tempo sarei stato...

 “un vecchio saggio” ora nel mondo del CEO capitalism, variante COVID-19, non sono più un uomo, ma un banale dato statistico, classificato come “vecchio con probabili patologie pregresse”. A mia insaputa, sono diventato un problema per il Conte Bis, senza esserlo per me. Curioso. Sono uno che non ha ancora capito se il tampone è una persona o una cosa, un totem, un atto politico. Uno che non teme la rabbia dei suoi concittadini (sono persone perbene), ma la loro disperazione.

Com’è cambiata l’Italia dopo che è andato al potere (14 mesi fa) il Conte Bis ed è comparso (8 mesi fa) il “Virus”, con il “politicamente corretto” al potere (mozzano la testa a uno di noi, un professore che insegnava la libertà, e nessuno che si inginocchi. Che vergogna). Sto imparando, seppur con fatica, a convivere con tutti e tre, visto che il primo durerà fino al 2023, il secondo fino all’arrivo, semmai funzionerà, del mitico vaccino di Bill Gates, il terzo fino alla rivolta delle persone perbene, augurandoci che mai avvenga. 

Il Conte Bis è una squadra di governo sgangherata, con giovanotti usciti, o da una misteriosa piattaforma digitale, o nati vecchi da partiti esausti, con un capitano emerso d’improvviso, come una Venere delle acque, dalle profondità del Deep State. Si avvale di una sgangherata lobby di scienziati rissosi, che ritrovano la sintesi con lo slogan operativo: “il non necessario a breve vi verrà tolto”.

L’uscita del mio romanzo “Maria e l’Ingegnere il retrogusto del potere” (5 € digitale, 15 € audiolibro artigianale letto dall’autore, 50 € cartaceo edizione limitata numerata con dedica personalizzata dall’autore + audiolibro) mi ha portato la scorsa settimana, quando era ancora permesso, a rompere il mio volontario lockdown per 42 ore, percorrendo in auto 1.850 km, indossando una mascherina FFP2 per 10+10 ore, perché con me c’era Roberto, non congiunto, sottoponendo i miei polmoni a una prova estrema.

Sono stato prima all’Università del Molise, a Termoli. Tutti i posti erano occupati nel rispetto del protocollo COVID, domande ficcanti del pubblico. Poi a Pescara in una prestigiosa associazione culturale, con molte più persone, perché il loro incontro aveva una valenza nazionale. Giovanni a Termoli, Alberto a Pescara, mi hanno fatto domande così intelligentemente puntute che ho potuto parlare di Maria in modo acconcio. Due platee straordinarie perché composte di persone semplicemente perbene. Poche ore nel mondo reale. Che bello.

Ho percepito che i miei libri, i miei scritti, apolitici come si conviene a un apòta, in quest’epoca di cacciaballe ideologizzati, possano essere di conforto alle persone perbene. Abbiamo tutti il terrore di perdere gli ultimi sfridi di libertà rimastici. Tutti soffriamo per aver dato pieni poteri a inetti certificati. In termini emozionali l’atmosfera del convegmo era tale che mi sono lasciato andare a una confessione, credendo di essere ancora nel romanzo “Come Maria ho una ferita che non si rimargina: credo di aver capito delle cose sulla vita, forse importanti, ma temo di non riuscire a trasferirle, forse perché incapace a farmi capire”.

Ormai ne sono certo. Le élite al potere europee (Merkel, Macron) e americane (Trump, Biden), non hanno uno straccio di Piano B per il “Virus”. O la va o la spacca con il Piano “A” (“apri, chiudi, riapri, richiudi”). Questo è basato sull’ipotesi di disporre di un vaccino, ad altissima copertura, entro l’inizio del 2021. Incrociamo le dita. Se non lo trovano, ovvero non ha una copertura sufficiente, o non riescono a vaccinare numeri acconci di popolazione, le ricadute sull’economia saranno devastanti. Il piano B doveva decidere, in anticipo, quali attività salvare, quali ridimensionare, quali abbandonare seppur parzialmente, e muoversi di conseguenza, ottimizzando l’eterno dilemma umano “cibo vs. salute”.

Che fare? Siamo nelle mani di leadership occidentali imbarazzanti, sommatoria di tanti osceni “ego” con mascherina. Che Dio ci protegga.

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Zafferano

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Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
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Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite