Notizie dagli USA


Economia e contagi accelerano assieme

A poche settimane dalle elezioni, in America riceviamo impressionanti notizie sulla crescita dell’economia e del virus. La battaglia tra i due candidati si gioca su questo tavolo: fame contro benessere, rischio alto, oppure basso, di ammalarsi. Una partita a briscola.

Il deficit dello stato, ovvero la differenza tra spesa e quanto raccoglie in tasse, ha ampiamente superato...

... i tremila miliardi di dollari, tre volte quello del 2019. Jerome Powell, il capo della Federal Reserve, è pronto a stampare altri mille miliardi di dollari per tenere la pancia piena e la casa calda a milioni di disoccupati e chi guadagna poco. Questa marea di dollari ha riportato il livello di spesa a valori pre-Covid, con un mese di settembre ben migliore delle più rosee previsioni degli analisti. Finalmente la gente torna a comprare anche beni durevoli, automobili, mobili, ed un infornata incredibile di fucili e pistole, visto che le manifestazioni cominciano a dare sui nervi. In un Paese che ha già quattro miliardi di proiettili (registrati, non parliamo dei fuorilegge) a disposizione, pensare che non ci siano abbastanza colpi da sparare è metafora sonora dello stato delle cose.

Tra distribuire assegni di sostentamento e dar soldi alle aziende perché non licenzino e continuino a produrre, ora abbiamo la prova che la seconda strada è decisamente migliore. La Cina ha intrapreso solo quella e s’è portata a casa un incrememento notevole delle esportazioni.
Contemporaneamente alla crescita dell’economia abbiamo anche passato gli otto milioni di contagiati, ma almeno l’aumento dei morti è rallentato, e traguardiamo i 230.000 funerali.

In queste ultime settimane due malati di spicco, Trump ed il suo fedele destriero Chris Christie (ricorda il Sancho Panza televisivo) han pensato bene di guarire e di tornare sugli schermi con un messaggio da Giano bifronte. Il primo a ripetere che il Covid è poco più di un influenza e tanto lui quanto moglie e figlio ne sono usciti senza problemi, il secondo paffutello e spaventato a raccomandarci di tenere la maschera e le distanze. Christie tocca il tasto del pentimento, che in America va sempre forte: si copre il capo di cenere ed incoraggia il popolo a combattere il nemico cinese.

L’unica voce autorevole in termini di Covid resta Fauci, che resiste alle tirate per la giacca da una parte e dall’altra e non sa più che pesci prendere rispetto alla politicizzazione del dibattito sulle maschere, le chiusure scolastiche e gli assembramenti. Con l’aumento dei contagi in 37 stati e gli ospedali che tornano a riempirsi, per l’anziano dottore e’ una sofferenza vedere il numero di persone che ancora non rispettano le norme di sicurezza. D’altra parte il presidente stesso dichiara: “Io sento gente che mi consiglia la maschera, gente che la sconsiglia, io se posso non la uso” e così facendo manda all’aria qualsiasi speranza di compliance (conformità alle regole) nella popolazione.

Per chi conosce due nozioni di psicologia, vedere il potere del framing (effetto incorniciamento, di cui potete leggere qui) sull’intera popolazione Americana è impressionante. Dire alla gente che se non mette la mascherina rischia di morire è idiota, perché davanti alla prospettiva di perdere, ognuno di noi è naturalmente portato a comportamenti rischiosi, quindi siamo naturalmente inclinati a non metter la maschera se qualcuno ci dice che rischiamo di ammalarci. Possibile che chi si occupa di comunicazione sanitaria sia così svampito da toccare il tasto sbagliato?

Sicuramente chi ha questo compito adesso è troppo influenzato dal politico di turno, e da media che per fare audience violentano il giusto modo di comunicare.  Invece chi si ritrova su Zafferano ogni sabato mattina ha doti di sano sarcasmo, scetticismo e distacco che consentono di ragionare coi propri neuroni, e di comportarsi in modo sufficientemente prudente, con buon senso. Fauci ci ricorda che pur con 142 vaccini in fase tre, è tutto da vedere che alcuni si rilevino efficaci e possano quindi debellare il virus. Può succedere, ma anche no. Ecco quindi che a livello individuale ma anche di business occorre mitigare il rischio e tenere l’economia attiva, nessuno sul divano.

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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

Giordano Alborghetti (Bergamo): curioso del software libero, musicofilo, amante del mare
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Tommy Cappellini (Lugano): lavora nella “cultura”, soffre di acufene, ama la foresta russa
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite