Musica per Biennale Cinema 2024

L’81ª Mostra cinematografica di Venezia è in svolgimento e promette colonne sonore interessanti a cominciare da “Beetlejuice Beetlejuice” di Tim Burton. Il soundtrack firmato Danny Elfman pone di nuovo il compositore a fianco del regista in un sodalizio ormai consolidato e vincente; non è fuori luogo affermare che i brani proposti da Elfman han sempre contribuito al successo riscosso dai film di Burton.

Il giocatore di Prokofiev

È la pallina che salta, la ruota che gira con il suo ipnotico movimento ad attirare l’attenzione di Sergej Prokofiev che affida all’orchestra suoni e ritmi associati alla roulette, alla tensione, dominazione e autodistruzione che il gioco d’azzardo può portare con sé.

Insetti: la zanzara e il violino

Ebbene sì, anche la zanzara ha pagine di musica dedicate. Una la deve a Béla Bartók, compositore ungherese che l’ha omaggiata con una miniatura musicale per due violini: mezzo minuto in cui il ronzio diventa musica e l’insetto si esibisce in ritmi incrociati e danzanti. È pungente, ma si fa piacevolmente ascoltare.

Estate jazz

In estate è sempre tempo di musica jazz, non fosse che per i tanti festival dedicati cui aggiungere parecchie serate a tema, inserite nei cartelloni delle rassegne italiane che mescolano i generi. Ne è esempio lo Stresa Festival che si è definito “un arcipelago musicale fatto di tante isole, così come sono tante le musiche che compongono lo scenario sonoro odierno: jazz, classic, antiqua e la trasversalità di young”.

La scuola di musica di Taylor Swift

La nonna di Taylor - Marjorie Finlay, cantante lirica - è stata la prima fan della nipotina che prestissimo mostrò interesse per la musica.

Dopo l’asilo in una scuola Montessori della Pennsylvania, la piccola Swift cominciò con le lezioni di canto e poi di chitarra. Ben presto ha sviluppato attenzione alla musica country e la famiglia per agevolarla si è trasferita a Nashville.

Musica in cornice: il mondo musicale di Vermeer

Il docufilm girato durante la mostra che il Rijksmuseum di Amsterdam ha dedicato a Johannes Vermeer nel 2023 ha buon riscontro anche on line, dove è disponibile da quest’anno.

Della produzione di Vermeer, 36 opere esistenti, ben 12 dipinti sono a tema musicale.

Puccini100: Gianni Schicchi

Firenze, anno 1299: il ricco mercante Buoso Donati muore lasciando l’eredità ai frati di un convento. I familiari furenti chiedono aiuto a Gianni Schicchi, astuto personaggio di modeste origini.

Il cane del grammofono

Uno dei punti di forza dell’industria musicale del Novecento è stata la britannica The Gramophone Company, da cui l’etichetta discografica “His Master’s Voice”. “La Voce del Padrone” ne fu l’emanazione italiana.
Celeberrimo il logo: credo tutti abbiano presente il marchio in cui è raffigurato un cagnolino che pare ascoltare musica da un grammofono.

1924, Le Train Bleu

Il treno partiva da Calais, direzione Costa Azzurra: lussuose carrozze dal colore blu accoglievano facoltosi passeggeri diretti in villeggiatura. La Compagnie des wagons-lits aveva inaugurato la tratta nel 1922 e il “train bleu” - come fu denominato - divenne subito simbolo di glamour e modernità. Attirò le attenzioni dell’alta società parigina e anche di alcuni dei più grandi talenti artistici del ventesimo secolo, che firmarono un balletto intitolato a quel treno.

I fratelli Sherman

“Supercalifragilistichespiralidoso”, “Tutti quanti voglion fare il jazz”: due titoli famosi che sono solo un assaggio dei successi di Richard Sherman (scomparso il mese scorso) e di suo fratello Robert (morto nel 2012).