Musica in cornice: il pittore della musica
Un auditorium in un museo è una bella idea. L’ha avuta Marc Chagall che aveva insistito affinché una sala concerti fosse parte del museo realizzato per le sue opere a Nizza nel 1973.
Un auditorium in un museo è una bella idea. L’ha avuta Marc Chagall che aveva insistito affinché una sala concerti fosse parte del museo realizzato per le sue opere a Nizza nel 1973.
Pentole e bicchieri sono stati gli strumenti musicali delle prime esibizioni (casalinghe) con cui Vangelis dava prova, all’età di quattro anni, di cosa sarebbe stato capace. Si scoprirà poi che non si può pensare a film cult come Momenti di gloria (Oscar per la musica, 1982) o Blade Runner senza avere in mente la sua musica ancor prima delle immagini.
Un pianoforte color verde militare forse non si immagina, eppure esiste. Alcuni esemplari sono ora in mostra (qui al museo in California) ma in tanti han gloriosamente prestato servizio durante la Seconda Guerra Mondiale. A Parigi invece, il Musée de la musique custodisce il valoroso “violoncello da trincea” della Grande Guerra.
Siamo al dopo Torino-Eurovision. Vi è piaciuto “The sound of beauty”, che non era lo slogan (non si dice più così) ma il claim del festival? Il “suono della bellezza” è stato offerto in tante declinazioni; se ancora non l’avevate, seguendo le serate avrete preso dimestichezza con il riff (ripetizione di parte di accompagnamento musicale), il medley (parti di più brani di musica fuse in un unico pezzo) e vi sarete accertati che se dite stato d’animo invece di mood siete out.
Volevano che tutti si innamorassero del violoncello: si può partire da qui a raccontare la favola di Luka e Stjepan che han lo strumento sotto le dita sin da piccoli. Si conoscono a Zagabria da ragazzi, già promesse della classica; sono amici ma si sfidano a colpi di archetto, concorrenti agli stessi concorsi.
Il Preludio del “Te Deum” di Charpentier composto nel 1689 ca. per soli, coro e orchestra - sigla Eurovisione Rai dagli anni ‘50 - risuona invece in chiave rock nello spot tv ufficiale Eurovision Torino.
Nella Città sul Mar Nero resiste un vecchio detto: se un bimbo a Odessa cammina per strada senza una custodia di violino, è solo perché suona il pianoforte.
Il blu è un colore profondo, ora quieto ora drammatico (quando tende al nero) e “suona” come un violoncello. Il giallo ha energia e squilla come una tromba. Il verde ha i toni ampi e caldi di un violino mentre il nero, il non-colore, è la pausa finale di un'esecuzione musicale.
È solo un assaggio questo, della ricca tavolozza musicale di Vasilij Kandinskij (1866-1944).
Festeggiati i vincitori dei Grammy Award 2022 (gli Oscar della musica), l’organizzazione fa i conti con i risultati della serata di gala a Las Vegas, rimasta più o meno ai livelli negativi del 2021 in termini di ascolti televisivi. Sono state invece circa 92 miliardi le interazioni sui social media (in aumento secondo Variety, che riporta i dati), come a dire che il pubblico di riferimento della manifestazione in gran parte non sta più davanti alla tv ma appunto, sui social.
“Posso raccontarvi una storia?” È l’inizio di “Pierino e il lupo”, fiaba per orchestra e voce recitante di Sergej Prokofiev. Nel 2003 la favola è stata inserita in un’iniziativa (con una visione dal punto di vista del lupo) che merita attenzione per i protagonisti allora coinvolti: con la Russian National Orchestra di Mosca che commissionò il progetto, si alternarono nel ruolo di narratore l’ex presidente URSS Mikhail Gorbaciov, l’ex presidente USA Bill Clinton e la nostra Sophia Loren, diretti da Kent Nagano.