Musica in parole


Un piccolo valzer

Chopin suonò in concerto l’ultima volta a Parigi il 16 febbraio 1848 e nel programma figurava un valzer da lui composto nel 1846. L’appellativo del brano è “Minute Waltz” ma è anche conosciuto come “Valzer del cagnolino” perché sarebbe stato scritto in omaggio a un piccolo cane.

Secondo qualche biografo Chopin avrebbe tratto ispirazione dal cagnolino di George Sand (pseudonimo di Aurore Dupin), la celebre scrittrice con cui ebbe una lunga relazione sentimentale. Nella casa della Sand a Nohant il Maestro trascorse parecchie estati e in quel luogo nella campagna francese - che era diventato il suo rifugio sicuro - nacquero grandi composizioni come la Polonaise-Fantaisie, la Sonata op 35, la Berceuse, Notturni, Mazurche. Oltre a comporre Chopin si godeva l’atmosfera rilassata, le serate musicali ‘en famille’ e anche la compagnia di Marquis, ‘le petit chien’ intelligente e divertente che al compositore piaceva, come scrisse in alcune lettere.

Marquis spesso rincorreva buffamente la sua coda, girando in tondo su se stesso; in egual modo si possono descrivere le note iniziali del Valzer op. 64 n. 1 per pianoforte che sarebbe dunque nato osservando il gioco del cane. Aprono infatti la danza quattro suoni ripetuti dalla mano destra che poi continua la sua corsa sulla tastiera a ritmo di valzer; dopo un’elegante e più pacata parte centrale la ripresa torna a girare su se stessa con cascata di note in aggiunta finale.

Composizione “miniatura”, il brano ebbe subito molto successo e diventò uno dei tanti temi chopiniani famosi.

Nel tempo le interpretazioni sono state le più varie, molte tendenti a battere tutti i record di velocità di esecuzione, mentre pare che Chopin lo eseguisse senza curarsi della velocità ma indugiando sul girotondo delle prime note e la cura del suono.

Tra le tante versioni celebri vi indico quella di Claudio Arrau che trovate qui e il video con l’esecuzione di Lang Lang. Buon ascolto.

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