«Sull’agora, qui in folla chi attendiamo?»
«I barbari che devono arrivare»
Kostantinos Kavafis (1863-1933)
Quando il patriziato europeo prenderà atto che il suo modello 7-25-50 è fallito?
In un Cameo di una quindicina d’anni fa, usando la modalità “scenarista”, scrissi, senza uno straccio di prova: “La strategia del Patriziato europeo è quella di impoverire la classe media e sedare quella povera, pur di mantenere la configurazione 7-25-50” . Allora l’Europa rappresentava il 7% (oggi credo meno del 5%) della popolazione mondiale, produceva il 25% del PIL (oggi temo che anche questo numeretto si sarà fortemente contratto) e consumava il 50% del welfare globale (sic!).
Donald e il Nobel per la pace
Geloso di Obama, che grazie a 29.000 bombe sganciate in medio-oriente prese il Nobel per la Pace, Trump sta cercando di vincere il suo fermando i conflitti in Palestina ed Ucraina.
Nel discorso da vincitore alla Knesset, Trump ha dato spettacolo, tessendo le lodi dei fidati collaboratori e tirando le orecchie a Bibi ed altri recalcitranti alla sua idea di pace forzata. Divertente il riferimento a Miriam Adelson, che ha donato più di $100 milioni per farlo eleggere Presidente l’anno scorso, arrivando ad un totale di $600 milioni se contiamo le somme versate dalla prima elezione.
La guerra richiede leader adatti alla guerra
Ragazzi, ci siamo
Cibo o salute? Il drammatico dilemma delle renne sami
Il politically correct sta precipitando nel pensiero unico
Intelligenza Artificiale e mondo del lavoro: cosa succede?
Internet nacque per facilitare l’accesso alle informazioni, ha finito per creare tante piattaforme monopsonistiche che rendono ricchissimi i pochi padroni, poveri i tanti fornitori di manodopera, e controllati tutti i clienti.
Socioeconomia della cura in Italia e Giappone
Italia e Giappone sono due tra i Paesi più emblematici al mondo per comprendere come la fascia tra i 40 e i 60 anni — genitori di figli adulti o adolescenti, ma anche figli di anziani longevi — regga ormai la maggior parte del carico sociale.
Questo nei prossimi anni non potrà che peggiorare.
Il poker di Stravinsky
“Mi piacciono i giochi in cui si vince con l’intelligenza più che con la fortuna”. Così dichiarò in un’intervista Igor Stravinsky, il musicista appassionato di giochi da tavolo, suo svago quotidiano.
Fata Morgana
In qualche occasione ho già parlato della Fondazione Trussardi e delle sue incursioni in luoghi della città già esistenti, alle volte desueti o addirittura chiusi e poi aperti solo in quella occasione, come se il luogo stesso non fosse solo un contenitore ma facesse da contrappunto al progetto espositivo, con la sua unicità, con la sua verità.
Identità culturale: una trappola concettuale?
Nel cuore di un’epoca attraversata da conflitti e fratture sempre più marcate – guerre, migrazioni, nazionalismi, polarizzazioni ideologiche – torna con forza il richiamo alla «difesa dell’identità culturale». È un appello che si presenta come esigenza legittima di riconoscimento, ma spesso cela dinamiche di esclusione, irrigidimento e chiusura. Il concetto di identità culturale lungi dall’essere una risorsa neutra, in molti casi, è una vera e propria trappola concettuale, generatrice di comunitarismi, indifferenza relativistica e conflitti.
Cara maestra, ad Alessandro non la fai
Cena con i genitori. Siccome sono celiaca, un genitore prepara per me una sacher, la sto mangiando quando Alessandro 5 anni si avvicina e mi chiede: "Posso mangiare anche io un po’ della tua torta?".
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