... sottovalutato in Italia (come non di rado capita), in realtà uomo pienamente inserito nel suo tempo e con frequentazioni importanti come quella con il critico e storico dell’arte francese Jean Clair. Nel catalogo infatti vi era un testo di quest'ultimo e alcune foto che li ritraevano insieme.
Sfogliando quelle pagine di punto in bianco mi venne in mente la grande mostra curata da Jean Clair al Grand Palais di Parigi nel 2005, dal titolo “Mèlancolie, gènie et folie en Occident”. Ebbi la fortuna di visitarla un po’ per caso, durante un mio viaggio. Era un’esposizione di grande respiro e con opere notevoli, che fu un po’ criticata a suo tempo ma che io trovai eccezionale per criterio e sensibilità. Sia nella parte più storica che sul contemporaneo la mostra teneva: mi sovviene ad esempio il grande aereo in piombo e vetro di Anselm Kiefer, in mezzo all’ultima sala. Tra l’altro, proprio davanti a me in coda per entrare, vidi Charlotte Rampling ( la mitica protagonista del film "Portiere di notte" di Liliana Cavani) che pur essendo ormai âgée mi colpì per bellezza e sobrietà.
Acquistai il catalogo, ricco e molto ben fatto. Dopo qualche tempo ebbi l’occasione di parlare della mostra ad Arturo Schwarz (critico d’arte, saggista e poeta; ha fatto conoscere il movimento surrealista in Italia) che mi disse che aveva tentato in tutti modi di ottenere il catalogo ma purtroppo era esaurito... e così mi chiese la mia copia. Acconsentii portandogliela, perché la biblioteca di Arturo è una cosa seria, e come ad ogni visita, mi fece sedere di fronte al tavolo-scacchiera di Man Ray. Gli diedi il catalogo e lui dopo qualche istante arrivò, a generoso titolo di scambio, con una incisione di Marcel Duchamp, proprio sugli scacchi, che a tutt’oggi è appesa a una parete del mio salotto.