È cominciato così il ritorno di Bob Dylan che dopo anni di silenzio nei prossimi giorni è atteso con un nuovo album: dieci tracce di cui tre già centellinate durante questa lunga quarantena.
Delle canzoni presentate quella che ha avuto più commenti (e l’immediato primo posto della classifica Billboard) è il pezzo citato in apertura, quasi 17 minuti per riavviare il nastro della Storia e tornare con Dylan a Dallas, all’assassinio Kennedy. Murder most foul, il titolo riporta a Shakespeare (le parole con cui ad Amleto lo spirito del padre raffigura la sua morte, atto I) e poi come spesso succede con Dylan, il testo è un intreccio di citazioni, riferimenti e contraddizioni anche.
Al chiaro di luna di Beethoven piazzato in elenco tra un blues e Chet Baker. Commoventi i riferimenti alle canzoni di Little Richard, musicista afroamericano che negli anni Cinquanta aprì la strada al rock and roll e influenzò soul e funk. Il cantante, scomparso il mese scorso, ricorre nella vita di Dylan che di lui ha scritto "…era la mia luce guida quando ero solo un bambino". I due hanno anche suonato insieme poi il caso ha voluto che poche settimane prima della morte di Richard, Dylan abbia pubblicato il singolo che cita l’amico.
Per il pubblico di Bob deve essere stata una bella sorpresa leggere improvvisamente a fine marzo sui social queste parole: "Saluti ai miei fan e follower con gratitudine per tutto il vostro supporto e lealtà nel corso degli anni. Questa è una canzone inedita che abbiamo registrato qualche tempo fa che potresti trovare interessante. Stai al sicuro, stai attento e che Dio sia con te. Bob Dylan". Un invito a cercare la compagnia di questo brano lunghissimo, dal contenuto non immediato, la cui musica avvolge la voce in una sorta di litania.
Le altre due tracce già svelate, I contain multitudes e False Prophet sono più brevi ma ugualmente dense, un cammino accorto verso Rough and Rowdy Ways, l’album che sta arrivando: il titolo promette bene.