Musica in parole


La violoncellista di "Joker"

Joker è approdato in streaming e lo possiamo quindi vedere da casa.

Il film deve parte del suo successo alla colonna sonora; ne scrivo iniziando dalla musica diegetica – che di certo ha già sentito anche chi non sa cosa sia - e per farlo ripercorro una scena iniziale del film in cui si vede un pianoforte davanti a un negozio di musica: un pianista suona un rag, al cui ritmo Arthur, il protagonista vestito da clown, buffamente si muove agitando un cartello che reclamizza la svendita del negozio. Il suono del piano è in questo caso musica diegetica, cioè quella che anche i personaggi del film sentono e che ė funzionale al racconto. La scena prosegue con una banda di teppistelli che si accanisce sul clown a calci e pugni. Correda le immagini il suono cupo di un violoncello: questa musica è extradiegetica, cioè commento sonoro riservato allo spettatore.

In Joker si ricorre parecchio alla diegesi musicale e la tremenda storia del clown che diventa assassino è raccontata anche dai suoni che circondano l’uomo. Il film è tutto un alternarsi di musica scritta a marcare l’inquietudine del protagonista e brani famosi che sottolineano lo scollegamento tra il personaggio e la realtà; ad esempio That’s Life, cantata da Frank Sinatra, che Arthur sente più volte.

La magnifica musica di Joker è frutto della genialità di Hildur Guðnadóttir, violoncellista e compositrice islandese che si è aggiudicata l’Oscar 2020 per la miglior colonna sonora. Particolare il fatto che abbia scritto le tracce musicali appena letto il copione: così è stata la musica, a disposizione del regista prima che fossero girate le scene, a influenzare certi passaggi del racconto. Il famoso momento in cui il protagonista balla in un bagno è uno di questi: sentito il brano scritto per quella scena, l’attore protagonista improvvisa una danza non prevista ma ispirata dalle note del violoncello.

Tutta la musica scritta per il film ruota intorno allo strumento di Hildur ed è lei stessa a suonarlo, come l’halldorophone, cello elettroacustico. Man mano che lo spessore della storia aumenta la musica si arricchisce di sonorità e il violoncello non manca mai, con suoni scuri e angosciosi. La musicista già una decina di anni fa aveva portato a Torino in concerto atmosfere simili, per voce e cello, presentando il suo canto come «violento e vichingo» : definizione calzante anche a Joker, secondo me. Ora però penso proprio sarà cancellato un ambizioso esperimento che da Londra avrebbe portato a breve in tour la proiezione di Joker con le musiche eseguite live da un’orchestra.

Intanto, in attesa della ripartenza di cinema e tour, anche la musica da Oscar di Hildur resta a casa con noi.

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