Quest’abbondanza aiuterà ad affrontare il giorno definito il più deprimente dell’anno, cioè l’ormai famoso Blue Monday che nel 2024 arriva il 15 gennaio. Come sempre, ascoltare buona musica è tra le ricette consigliate per superare indenni la giornata.
Quale musica sia più efficace è fonte di riflessione tra esperti, psicologi e musicisti, divisi tra chi pensa a una playlist di pagine allegre e ritmo vivace e chi invece ritiene sia meglio seguire la scia “blue” con suoni soft.
Ho quindi pensato di proporvi due piccoli brani a contrasto, ma entrambi con lo stesso titolo: Gennaio.
Vi indico qui un successo del 1997 di Elton John: January, il brano più movimentato dell’album The big picture. Il testo di Bernie Taupin racconta un gennaio felice e ricco di passione che il pianoforte della grande Star ben evoca. Le note di John si mischiano a un certo sound elettronico, dovuto senz’altro al suo produttore di quegli anni, Chris Thomas, anche lui come Elton allievo della Royal Academy Of Music di Londra e poi votato all’elettronica.
Nel brano, l’iniziale suono dolce cede al rock di una chitarra elettrica ma tutto si tiene e come dice il testo: “Must have counted every smile… Every single sound we heard”.
Ogni singolo suono va contato e ascoltato anche nel Gennaio di Čajkovskij, gioiellino scritto per pianoforte nel 1875 e che l’indicazione sullo spartito “Moderato semplice ma espressivo” riassume bene.
Il brano è il primo di dodici, uno per mese; come gli altri ha un sottotitolo e il riferimento ad alcuni versi di una poesia russa, per volere dell’editore della rivista che commissionò la raccolta al musicista (Nuvellist, San Pietroburgo).
Al titolo - Le stagioni - Čajkovskij aggiunse la dicitura “12 pezzi ispirati a tenerissima e sognante malinconia”. Divennero subito molto popolari e sono tutti a carattere intimo, come emerge da Gennaio che reca il sottotitolo “Accanto al fuoco” e che trovate qui .
Chiudo indicando i versi cui il pezzo è collegato. Per superare il Blue Monday potete provare così, musica e poesia: Čajkovskij e Puškin.
«La notte ha già coperto di oscurità
Il mio angolino di pace e serenità.
Flebile è la fiamma nel camino,
E già si è consumato il mio lumino.»
(Aleksandr Puškin)