Musica in parole


Bravo, bravissimo

Rosina ricambia le attenzioni di un giovanotto ma di nascosto dall’anziano tutore che, mirando alla sua ricca dote, pretende di sposarla lui.

Il giovane innamorato di Rosina (conte d’Almaviva) per incontrarla chiede aiuto a Figaro, barbiere e tuttofare della città di Siviglia. “Figaro qua, Figaro là... tutti mi chiedono, tutti mi vogliono” dice il barbiere che alla bisogna crea e disfa intrighi, sempre all’insegna del suo motto: “faticar poco, divertirsi assai”.

La vicenda si aggroviglia e avvolge Rosina di inganni pro e contro di lei, come quello che mira a screditare il conte ai suoi occhi ricorrendo alla calunnia, “un venticello che…nelle orecchie della gente s’introduce destramente…”.

La ragazza è dolce ma non priva di carattere, come lei stessa dice: “se mi toccano dov’è il mio debole sarò una vipera, sarò” e affina le armi pronta a far scattare “cento trappole prima di cedere”.

Il lieto fine ci sarà e Figaro ancora una volta potrà dirsi “Bravo, bravissimo...”.

“Il barbiere di Siviglia” di Rossini - presentato la prima volta a Roma nel 1816 in periodo di Carnevale - è l’opera buffa più amata e rappresentata al mondo e anche quest’anno Figaro sarà “qua e là” davvero ovunque. Dopo il Regio di Torino e la Fenice di Venezia che lo ha inserito nel programma del Carnevale veneziano, altri teatri lo attendono e in più il prossimo 15 febbraio l’opera rossiniana sarà trasmessa nei cinema di venti Paesi (Italia compresa) in diretta da Londra, Covent Garden (iniziativa della Royal Opera House).

Nel Barbiere tutto è vivace, arguto, veloce come il suo autore che da giovane viveva e componeva in fretta e furia; così fece per quest’opera, scritta all’età di ventitré anni in sole tre settimane.

Bravo, bravissimo Rossini quindi, le cui invenzioni musicali piacciono non solo agli amanti della lirica; arcinota è l’Ouverture e Figaro lo conoscono un po’ tutti.

La “Cavatina della calunnia” ad esempio piace semplicemente perché non può non piacere: ascoltatela qui  da Ruggero Raimondi con il crescendo rossiniano diretto da Claudio Abbado.

La musica del Barbiere è spesso presa a prestito in contesti diversi dalla lirica perché la vis comica dell’opera (oltre alla grandezza musicale) permette di giocare con le sue Arie e strapazzarle anche un po’ come han fatto Tom e Jerry nei cartoon o Celentano con la versione “Cotto cottissimo” che trovate qui.

Ultima nota: il personaggio di Figaro fu anche ospite al Festival di Sanremo 2008, portato in scena da Elio e le Storie Tese: ecco il video sanremese.

Buon Carnevale.


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In questo numero hanno scritto:

Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Alessandro Cesare Frontoni (Piacenza): 20something years-old, aspirante poeta, in fuga da una realtà troppo spesso pop