Nessuna di queste sue qualifiche dovrebbe contribuire a renderlo un fenomeno pop dei nostri tempi: l’aristotelismo cattolico è assai lontano dalla società del Grande Fratello. Eppure, nonostante le apparenze, il fiorentino piace ancora dopo sette secoli.
Il fenomeno abbraccia qualsiasi ambito della vita moderna: lo troviamo nelle università, nei teatri, al cinema e nella moda. Schiaparelli ha aperto la Paris fashion week 2023 dedicando lo show alla prima cantica della Divina Commedia. La maison ha ubicato l’Inferno nello spazio esclusivo del Petit Palais, dove esili figure hanno passeggiato indossando riproduzioni di tassidermie. Le teste di un leopardo, un leone e una lupa spiccano dagli abiti che si rendono allegorie di lussuria, orgoglio e avarizia. Lo stilista Daniel Roseberry ha realizzato questa collezione per descrive la difficoltà del creare artistico analoga al peregrinare negli inferi.
Non solo la dimensione del lusso, ma pure il marketing dei gelati ha investito sul poeta. Algida partecipò alle celebrazioni del settecentenario della morte creando tre modelli di gelato ricoperto, tanti quanti i mondi ultraterreni descritti nel poema. Fra gli spot qui annoverabili, quelli di Magnum Purgatorio e Paradiso: "Sovra candido vel di cioccolato caramello doppio, dorato manto ricolmo di gelato biscottato" e "Di cacao rosa disio ribelle, bianco e pistacchio mio anelare. Sapor che move il sole e l’altre stelle".
Ci sarebbero ancora innumerevoli esempi da citare riguardo la fortuna del fiorentino, un grande amore che ha quasi mille anni quello verso il mito culturale. Colui che è stato capace di dialogare con le generazioni, superando ideologie e fedi politiche, riuscendo simpatico ad Antonio Gramsci e Umberto Eco. We like Dante!