"Non rispondo alle sue volgarità di piccolo travet di un giornalismo travet targato Zafferano. A suo beneficio culturale, ecco la definizione di 'società liquida' di Zygmunt Bauman: 'La modernità liquida è la convinzione che il cambiamento è l’unica cosa permanente e che l’incertezza è l’unica certezza'. Sia chiaro, per me, che sono quello più intellettualmente sofisticato del nostro Club, questa locuzione è valida fino all’implementazione finale del CEO capitalism occidentale, quando si mariterà con quello cinese. Dopo, la società da liquida si farà magma. Ci torneremo.
L’idea di una dieta liquida per l’uomo è stata di George ma l’execution della stessa è stata di Jeff. La sua idea è quella di considerare il mondo un insieme di magazzini di vari livelli, governati da suoi algoritmi, gestiti da casa sua, per soddisfare i bisogni fisici dell’umanità. Ai bisogni intellettuali ci penso io. Il mondo stia tranquillo, con noi è in buone mani.
Jeff ha scoperto, anni fa, un giovane ingegnere di Atlanta che, stufo di cibarsi a cheeseburger, ebbe un’idea: 'Per vivere abbiamo bisogno di carboidrati non di pane, di amminoacidi e lipidi non di latte, di proteine non di bistecche, e così via'. Mette allora a punto una formuletta, ordina su internet le varie polveri, le dosa, le frulla ed ecco Soylent. Capisce che ha inventato una App liquida che lo farà ricco. Prima si alimentava con 'schifezze solide' spendendo 4-500 $ mese, ora con 'schifezze liquide' appena 70. Il cibo non è più un problema, la digestione perfetta, la forfora scomparsa. Solo fra una decina d’anni scoprirà che, non masticando più, avrà perso tutti i denti.
Il divano di cittadinanza come lo chiama lei (è bravo a creare parole nuove) ha trovato il suo pendant, il beverone pranzo-cena. Ci sarà un giorno, ci diceva l’altra sera Bill a cena a Shangai con l’amico Xi, che quei pochi che si oppongono al nostro modello, odieranno i loro genitori di averli fatti nascere in un mondo di tal fatta.
Basta, parlare con lei mi stanca!"