Notizie dagli USA


Il Consumatore americano

Il Consumatore americano è un animale soprendente e pieno di risorse. In questa epoca di Coronavirus, con 40 milioni di disoccupati e resto della popolazione costretto tra computer e divano, l’istinto italico vorrebbe risparmio assoluto ed accortezza nelle spese. In America no: seppure i risparmi siano cresciuti...

... i consumi hanno continuato senza problemi.  Leggete anche qui.

Alcune voci di spesa sono ovviamente crollate, come i viaggi aerei del 87%, o le spese in ristorazione, cinema e quant’altro sia stato chiuso per lockdown. E quindi cosa facciamo? Ci attacchiamo al computer ed ordiniamo provviste alimentari manco arrivassero le cavallette, compriamo rossetti ed ombretti a prova di maschera, e per la gioia di Mark, Bill, Tim e Jeff compriamo le loro azioni rendendoli ancora più straordinariamente ricchi di quanto ipotizzabile.

Iniziai a capire un briciolo di economia da bravissimo professore e tifoso del Toro, e ricordo la sopresa nel pensare che una persona potesse essere razionale nelle sue decisioni di acquisto o vendita. Il buon senso vorrebbe che se ho quattro litri di latte in frigo, comprarne un altro gallone che rischio di buttar via non sia proprio una furbata. Se la possibilità di esser licenziati o messi a zero stipendio è concreta, continuare a comprar case come durante la crescita economica, pare una cicalata.

In questo istante in America il reddito è in calo del 4,2% (causa licenziamenti e crollo delle ore lavorate) e di formichine ne vediam poche, ma cicale come se piovesse: consumi su del 8% a maggio.  Appena i Governatori hanno riaperto una spanna il lockdown, greggi di consumatori si son riversati in spiaggia e parchi a festeggiare. Oggi li ritroviamo al pronto soccorso, con un +9.500 contagi solo in Florida ieri.  Anche tra i tantissimi manifestanti BLM, seppur distanziati, mascherati e con un sistema immunitario migliorato dal sole e dalla attività fisica di lancio oggetti, il Corona è andato a nozze.

Gli economisti hanno misurato un calo del PIL del 5% nel primo trimestre, e le stime pessimiste arrivano al 12% per il secondo, una diminuzione che rende felice solo Greta. E noi cosa facciamo? Compriamo fuochi d’artificio, i botti!  Solo a Boston le denunce per uso improprio sono passate da 110 dell’anno scorso a 8.400 adesso. In preparazione alle feste per il 4 luglio, polizia e politici sono spaventati per questa corsa a razzi e petardi. Nelle manifestazioni sono sicuramente più spettacolari rispetto al lancio di pietre e bottiglie, ed aumentano anche la possibilità di incendiare qualche avversario. Ma possiamo ipotizzare sia idiota comprare fuochi d’artificio in questo momento di forte crisi economica.

È prematuro concludere che il consumatore americano sia tontolone, perché troviamo valide motivazioni negli anfratti della psicologia e della behavioral economics che spesso ho citato coi lavori di Daniel Kahneman (Nobel per l'economia): specialmente la paura della perdita che spinge a scelte irrazionali. Però tanto furbo, questo consumatore... non sembra... : ) 

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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

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Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
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Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Roberto Zangrandi (Bruxelles): lobbista
Tommy Cappellini (Lugano): lavora nella “cultura”, soffre di acufene, ama la foresta russa