Un pianoforte in viaggio
Questa è la storia, con finale sospeso, del pianoforte “Concert Grand Model D” della Baldwin (marchio americano di strumenti a tastiera) costruito nel 1929 e acquistato da John Lennon nel 1978.
Questa è la storia, con finale sospeso, del pianoforte “Concert Grand Model D” della Baldwin (marchio americano di strumenti a tastiera) costruito nel 1929 e acquistato da John Lennon nel 1978.
L’inizio è grazioso; le prime note si snodano piacevoli all’ascolto e un po’ sonnacchiose, come all’ora della siesta. Anzi “per non disturbare”, gli archi ripetono la frase abbassando il tono e accarezzando un pianissimo che pare morire e che invece… sfocia in un improvviso forte colpo di timpani, aiutati da tutta l’orchestra. Una bella sveglia che l’autore volutamente dà al pubblico.
Nel panorama musicale italiano il concetto di tormentone estivo ha le sue radici decenni fa. È durante gli anni ottanta/novanta che i ritornelli pop e dance han conquistato il pubblico, ma il primo brano-tormentone si fa risalire a prima ancora, parecchio prima.
Auguste Escoffier, uno dei più grandi chef della storia, famoso per le sue innovative creazioni culinarie, una sera del 1894 lasciò le cucine dell’hotel Savoy di Londra che dirigeva, per accomodarsi al vicino Covent Garden, invitato dalla protagonista femminile del Lohengrin di Wagner, di scena in quelle settimane al teatro londinese.
Il Requiem di Verdi continua a riempire le sale da concerto di tutto il mondo.
È musica coinvolgente e ascoltarla - soprattutto dal vivo - è una sorta di viaggio attraverso emozioni che prima o poi, tutti provano nella vita.
“Mi chiedo se ti piacerebbe realizzare un piccolo balletto con me, forse una polka”
“Per chi?"
“Per alcuni elefanti”
“Sono vecchi?”
“Molto giovani”
Breve pausa
“Va bene. Se sono elefanti molto giovani, lo farò”.
Riferimenti musicali si ritrovano sparsi nel cammino artistico di Magritte che conosceva l’ambiente della musica per via del fratello Paul, apprezzato musicista.
Subito dopo aver aderito al gruppo surrealista di Bruxelles, nel 1926 l’artista realizza ‘Il fantino perduto’. Il soggetto è incorniciato da due tende che ricordano il sipario teatrale ed è circondato di oggetti rivestiti di partiture musicali.
L’esperienza del temporale si può vivere anche in musica; ce la regala Vivaldi raccontandola coi suoni. L’azione si svolge in campagna, la giornata estiva è afosa e i pastori cercano riparo dal sole sotto gli alberi. La brezza è seguita da folate di vento per nulla rassicuranti; ora i pastori temono la tempesta.
Tra i compositori che si sono ispirati ai richiami dei grilli, Georg P. Telemann ci ha lasciato un’opera strumentale gioiosa e imitativa di tali segnali sonori, che molto anticipa i recenti approfonditi studi scientifici sul canto di questi insetti, tutt’altro che facile da analizzare.
Giovanissimi e lirica, “mission impossible” oppure no? Spera di no il Regio di Torino che proprio in questo periodo insiste nel portare a sé i più giovani. “L’amore per la musica va coltivato fin da piccoli”: è la frase con cui il Teatro torinese apre l’invito ai ragazzi tra 7 e 12 anni a partecipare alle audizioni per far parte del coro voci bianche del Regio.