Musica in parole


Il Coro della Butterfly

Madama Butterfly di Puccini racconta la tragica vicenda di Cio-Cio-San, quindicenne geisha giapponese, sposa innamorata di Benjamin Pinkerton, ufficiale della Marina americana che poco dopo il matrimonio riparte per gli States, di fatto ripudiandola nonostante le promesse. 

Per l’ignara giovane (soprannominata Madame Butterfly) inizia la tenace attesa dell’amato che tornerà in Giappone tre anni più tardi, con la nuova moglie americana. Cio-Cio-San accetta di affidare alla coppia il figlio avuto da Pinkerton ma, ingannata e disperata, decide di scomparire dal mondo suicidandosi.

Il secondo atto è quello della lunga attesa della Butterfly, sigillata nel finale dal celebre “coro a bocca chiusa”. La scena si svolge nel silenzio della notte: la nave di Pinkerton è entrata nel porto e mentre sul palco Cio-Cio-San (con figlioletto e cameriera) si nasconde dietro il paravento - immobile ma all’erta nell’attendere l’uomo - interviene il coro cantando senza articolare parola. L’atmosfera è come rarefatta, una sospensione quieta ma carica di tutte le emozioni e i pensieri di lei: nostalgia, speranza, persino paura della felicità agognata.

Un momento musicale davvero denso di tensione emotiva. Sostenuto da un’orchestrazione leggera il coro si limita a un mormorio che si fonde con gli strumenti; il tema dell’attesa è enfatizzato da un effetto sonoro che sembra fluttuare nello spazio: è la musica del silenzio e della vulnerabilità della protagonista. Un’ultima goccia di illusione traspare nelle poche note che le voci mormorano sostenute solo dalla viola d’amore.

Nel 1901, lavorando all’opera Puccini scrisse a Luigi Illica, suo librettista: “Ti raccomando l’ultimo quadro e pensami a quell’intermezzo, per servirmi del coro: bisogna trovare qualcosa di buono. Voci misteriose a bocca chiusa (per esempio). Non so cosa vorrei, ma ci vuole qualcosa, e questo qualcosa lo troverai tu, ne sono certo. A presto dunque”. Puccini non ha ancora capito cosa vuole ma poi deciderà e il “coro a bocca chiusa” ci sarà. Lo potete ascoltare qui; a dirigere è Herbert von Karajan.

Questo brano, uno dei più memorabili di Madama Butterfly e di tutto il repertorio operistico, è perfetto per ricordare l’opera che compie centoventi anni e soprattutto per omaggiare Giacomo Puccini di cui nel 2024 si commemora il centenario della scomparsa, il 29 novembre 1924.

Da inizio anno in tutto il mondo si sta ricordando il compositore, molto amato, e tanti sono i tributi previsti in questo periodo. Il Teatro alla Scala ne celebra la figura con un concerto straordinario proprio nel giorno della morte: in programma bellissime pagine pucciniane anche tratte dalle opere liriche del Maestro, Madama Butterfly compresa.

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