Del resto l’osservazione della natura, come del corpo umano è stata sempre parte fondamentale della formazione artistica, e se i primi anatomisti, ad esempio Leonardo stesso o il Vecellio, furono artisti, così i primi illustratori degli erbari, altrettanto. Le illustrazioni corredavano le descrizioni delle piante e dei loro rimedi medicinali, un fil rouge che ha collegato per secoli arte e scienza, come del resto l’anatomia del corpo umano.
Non è un caso che l’Orto botanico sorga nel medesimo palazzo di Brera, a Milano, assieme al Centro Astronomico, alla Pinacoteca e all’Accademia di Brera: nell’idea di Maria Teresa d’Austria il sapere è correlato in tutte le sue forme, da quella scientifica a quella artistica, in un tutt’uno organico e indivisibile. Ma nel tempo le istituzioni si sono divise e, mentre alcune collaborano, altre si sfiorano con un certo rompicapo.
Da questo punto di vista, nella mia esperienza, ultimamente il clima si è fatto un po’ teso perché ai referenti dell’Orto botanico, non molto frequentato per la verità, per qualche motivo non va giù che si facciano lezioni di disegno presso di loro e non vedono di buon occhio gli studenti, non solo di Brera, che lì vogliono esercitarsi.
Di recente, ho fatto richiesta formale per andarvi un paio d’ore con i miei studenti, ma non mi si è risposto in modo del tutto chiaro. Non era comunque la prima volta che mi recavo lì "a lezione", era sempre andato tutto liscio. Mi sono quindi presentata con i miei studenti al giorno e all’ora stabilita, avendo come tema, anche quest’anno, la Natura Morta.
Ne è nato un alterco, direi un terremoto surreale, con il chiaro diktat: fuori di qui se non si firma "una convenzione". L’Orto botanico era completamente vuoto e i ragazzi avevano cominciato a disegnare, attività di grande concentrazione e ovviamente silenziosa, ma a quanto pare invisa alle autorità del luogo. Il disegno pare sia diventato un’attività malvista… ho fatto presente che si può disegnare in qualsiasi museo e che per visitare altre istituzioni milanesi d’interesse non mi viene richiesta nessuna "convenzione".
A un certo punto mi si è affacciata l'idea di chiamare persino la polizia, in onore di Leonardo, visto che l’accesso all’Orto è pubblico, ma non l’ho fatto, per rispetto delle istituzioni, anche se sarebbe potuta diventare una bella performance situazionista. Tornando in aula i ragazzi, con la verve e l’irriverenza della giovinezza, si sono messi a discutere dei "nazisti botanici".
Oggi è davvero tutto inutilmente più complicato.