Musica in parole


C’è musica nel Metaverso

Pare proprio che Zuckerberg abbia trovato dei competitor di tutto rispetto sulla via del Metaverso: dopo Microsoft che compra Activision (colosso dei videogame), si attende la mossa di Tencent Holdings che starebbe per acquisire Black Shark, azienda il cui focus diventerebbero i dispositivi VR (secondo un rumor in arrivo dalla Cina).

Il gigante della tecnologia cinese grazie ai prossimi passi potrebbe contare su un insieme di mezzi e know-how da renderlo il concorrente primo di Zuckerberg.

E la musica? Se il patron di Meta parla spesso di esperienze musicali possibili nel suo “nuovo mondo”, Tencent porta con sé Tencent Music e la partecipazione in Roblox e in Epic Games, società madre di Fortnite che ha già diffuso concerti virtuali.

L’industria musicale ci crede: Metaverso, realtà virtuale e NFT paiono essere le parole d’ordine da tenere strettamente correlate.

Quale musica però, si muoverà verso il Metaverso? Senz’altro quella che incontra i gusti dei giovani, dunque pop, rap e trap in testa, ma non è detto che i settori più di nicchia (classica e lirica ad esempio) stiano a guardare, e un nuovo modo di presentare e seguire concerti e festival già esiste, con esperimenti trasversali ai generi musicali.

Cosi dall’ologramma della Callas siamo passati agli straannunciati Abbatar degli ABBA, poi di recente l’avatar di Justin Bieber è stato protagonista di un concerto virtuale interattivo; però si è mossa anche la techno, con DJ di livello mondiale calati nel primo Metaverse Festival della piattaforma Decentraland e nel mondo della classica c’è di sicuro un gruppo di musicisti che ha preso sul serio la sfida del Metaverso: sono i Sejong Soloists - orchestra da camera tra le migliori in giro secondo la CNN - da tempo impegnati a presentare la musica classica in nuovi contesti.

L’Ensemble ha lanciato sulla piattaforma GatherTown la propria “città musicale” per concerti virtuali; molti di questi erano parte dell’edizione 2021 del festival sudcoreano dal nome latino “Hic et Nunc!”. Tra le proposte virtuali anche brani tratti dalla “Lucia di Lammermoor” di Donizetti, il che mi ha fatto ricordare che proprio questa musica era già stata scelta per un’idea di futuro 25 anni fa: nel film di fantascienza di Luc Besson “Il quinto elemento”, la cantante lirica aliena esegue l’Aria “Il dolce suono” tratta appunto dall’Opera di Donizetti. Quella scena è rimasta famosa e pare anticipare il mondo visionario di Zuckerberg; eccola nel video tratto dal film datato 1997. Vedete un po’ voi se la diva aliena sfigurerebbe o meno tra gli avatar odierni e se quelle note, quei suoni potrebbero piacere anche ai giovani di oggi (e di domani).

Il punto ora è proprio quello, per il mondo musicale in generale: con quale mezzi e musica catturare utenti e l’attenzione del pubblico giovane e giovanissimo: in gioco nel futuro del Metaverso - se e quando si realizzerà appieno - ci sono Millennium, Gen Z e si tiene d’occhio la Gen Alpha.

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Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
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