Musica in parole


Charlie Watts, un signore alla batteria

Nel mese di ottobre di undici anni fa, Charlie Watts portava per la prima volta in Italia uno dei progetti musicali in cui era impegnato, in parallelo a quelli come componente dei Rolling Stones.

Del musicista scomparso a fine agosto si è ripercorsa in queste settimane tutta la favolosa vita artistica e riaccesa l’attenzione per quella parte della sua attività che mette in luce l’interesse del batterista britannico per altri generi oltre al rock: su tutti il jazz, l’amore musicale della... 

... sua vita. Charlie Parker e Duke Ellington erano i suoi idoli insieme a Miles Davis con il quale Charlie, da ragazzino, sognava di suonare la batteria. La prima band a cui aderì fu un gruppo jazz ma aveva esplorato anche altra musica e nei primi anni Sessanta si ritrovò a suo agio nell’ambiente del blues londinese e nella Blues Incorporated.

Percorsi che non ha abbandonato durante la fantastica carriera con il gruppo rock più famoso al mondo - avventura iniziata nel 1963 - riuscendo a divertirsi anche con le sue altre passioni musicali. Dopo gli anni Ottanta - quelli difficili della sua vita privata - fondò più di un gruppo musicale jazzistico.

Nel 2009 è stata la volta di “The ABC&D of Boogie Woogie”, quartetto di nomi prestigiosi per un progetto di successo con cui Watts approdò anche in Italia: nel 2010 al festival Steinegg Live di Collepietra in Alto Adige e l’anno dopo a Milano per una serie di concerti al famoso jazz club Blue Note.

Charlie si divertiva a suonare sul palco, se era serata jazz, boogie o swing, meglio ancora.

Nel 2013, in un’intervista al magazine Rolling Stone US rimasta a lungo inedita, il musicista racconta le sue radici jazz. Alla domanda: “I Rolling Stones danno il meglio in tour o in studio?” Watts ha risposto: “Siamo una live band…la parte divertente avviene sul palco” E ancora: “Ecco perché preferisco il jazz e i club, perché c’è più immediatezza”. Non si può dargli torto osservandola, l’immediatezza cui si riferisce il batterista, in questo breve video tratto dalla performance nel paesino italiano di Collepietra, ottobre 2010. È evidente l’immediatezza, la spontaneità e la gioia del fare musica.


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Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
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