Per me la realtà ha nuovamente superato la fantasia qualche giorno fa, quando ho letto un articolo del Guardian sull'andamento dell'esperimento di rating sociale in Cina.
Facciamo qualche passo indietro. Dall'inizio del 2018 la Cina, ha istituito ufficialmente nelle principali città ed in alcune importanti province un esperimento socio-digitale orientato a dare un “punteggio” ad ogni abitante in base al suo “comportamento” in Rete e fuori. Seguo le notizie relative a questa iniziativa da più di un anno, inizialmente con curiosità ma oggi sicuramente con preoccupazione e angoscia. L'esperimento era già iniziato da alcuni anni ma non in modo ufficiale, serviva a “raccogliere i big data”. L'intento del governo cinese è di creare un sistema di premi-punizioni al fine favorire comportamenti sociali corretti. Fin qui tutto bene.
Ad inizio 2018 avevo letto che il sistema era già operativo nei confronti di milioni di abitanti. Nella prima metà del 2018 importanti quotidiani occidentali avevano iniziato a parlare di centinaia di migliaia di persone a cui era stato impedito in Cina di acquistare biglietti aerei o ferroviari a causa di un “basso rating sociale”.
La notizia del Guardian di inizio marzo è devastante: secondo il “China National Public Credit Information Centre”, sono ben 23 milioni i cinesi ai quali è stato negato nel 2018 l'acquisto di un biglietto aereo o ferroviario per basso credito sociale: il meccanismo di valutazione si sta trasformando in un sistema di punizione.
Ma chi decide il motivo per cui un cittadino viene punito? E quali sono i “reati” per cui si può essere declassati? Basta un tweet nei confronti delle autorità per subire la gogna?
Lo stato decide cosa può e cosa non può acquistare un cittadino dal “basso credito” e dal 2020 il sistema di valutazione sarà esteso a tutti i cinesi (oggi sono 1,4 miliardi).
I social networks nati nel mondo occidentale, possono creare problemi di privacy e di controllo ma ci si può sottrarre in qualsiasi momento, è una nostra scelta. Se un giovane “posta” la classica bravata su Instagram o Facebook può andare incontro a problemi anche per il suo futuro ma può chiedere la cancellazione del profilo e dei dati, poi il tempo e l'esperienza lo renderà un cittadino migliore. Un giovane cinese soggetto al rating sociale che compia un'innocente bravata o manifesti contro il governo, potrebbe essere segnato per tutta la vita. Spero che la Cina cancelli l'esperimento, ma sono fiducioso del fatto che il modello occidentale abbia ancora gli anticorpi per combattere questo “virus informatico”.