Zucki ed intelligenza simil umana

Nel numero scorso ho introdotto il concetto dell’intelligenza simil-umana (HLAI), come passo concreto per arrivare in futuro all’intelligenza artificiale generale (GAI). Abbiamo visto i vantaggi di questa innovazione tecnologica, ed il rischio di un utilizzo sostitutivo dell’uomo, specie se il tutto è controllato da un CEO con mire spaziali.

Promesse e pericoli dell’intelligenza artificiale generale (GAI)

Con Intelligenza Artificiale Generale (abbreviata all’inglese GAI) intendiamo quelle soluzioni progettate per imitare la nostra intelligenza umana, ovvero in grado di fare un po’ di tutto ed imparare cose nuove sulla base delle nostre esperienze. La GAI per ora non esiste ancora, mentre sono molte le applicazioni di intelligenza artificiale specifica, che in un dato ambito di conoscenze possono aumentare le nostre capacità e produttività.

I problemi di Alexa

Nel corso di alcuni Natali ho comprato cinque Alexa, il piccolo cilindro magico di Amazon cui puoi chiedere di tutto, dalle previsioni del meteo, all’accendere la luce, al far partire l’aspirapolvere. Iniziò mio figlio liceale ad usarlo, e scoprii tra il divertito e l’imbarazzato che faceva le ricerche sotto dettatura, semplicemente chiedendo ad Alexa tutto quanto volevano i professori a scuola. Provò a sostenere che quello non fosse copiare, perché le domande le faceva, e lui faceva lo sforzo di scrivere quello che il computer diceva: gli spiegai il contrario.

I problemi di Alexa

Nel corso di alcuni Natali ho comprato cinque Alexa, il piccolo cilindro magico di Amazon cui puoi chiedere di tutto, dalle previsioni del meteo, all’accendere la luce, al far partire l’aspirapolvere. Iniziò mio figlio liceale ad usarlo, e scoprii tra il divertito e l’imbarazzato che faceva le ricerche sotto dettatura, semplicemente chiedendo ad Alexa tutto quanto volevano i professori a scuola. Provò a sostenere che quello non fosse copiare, perché le domande le faceva, e lui faceva lo sforzo di scrivere quello che il computer diceva: gli spiegai il contrario.

Oltre all'intelligenza artificiale servono i muscoli

In questa rubrica riporto spesso le innovazioni in ambito neuroscienze ed intelligenza artificiale, per raccontare il progresso tecnologico verso un vero cervello elettronico. Oltre al cervello servono i muscoli, intesi non tanto come bracci robotici, quanto come impatto economico di queste innovazioni. In altri termini, questa intelligenza artificiale riesce a portare risultati concreti ad aziende ed investitori? Vale la pena investire?

Spike e neuroni

Da un paio d’anni noi, già allenatori della nazionale di calcio ed esperti di geopolitica da tastiera, abbiamo imparato tutto della Spike, la benedetta proteina che, irta sulla superficie del virus, consente di entrare nelle nostre cellule e fare un macello. Proprio sul riconoscimento della Spike si giocano...

Il Design Generativo

Ogni anno tengo un corso ai dottorandi del Politecnico di Torino, e son sempre affascinato da quanto diversamente ragionano ingegneri, architetti e medici. Queste differenze partono da molti anni prima della scelta del corso universitario, ma sicuramente passare cinque o sei anni su materie e problemi diversi accentua queste differenze nel profondo.

Cervello come Computer

In questa rubrica parliamo spesso di neuroscienze, perché la metafora del cervello come computer ci aiuta a capire nuove aree di sviluppo tecnologico partendo dal funzionamento meccanico, elettrico e chimico della nostra zucca. Tra le tante nostre capacità, quella di fare previsioni è particolarmente importante per gli sviluppi informatici. Pioverà? L’inflazione salirà? Riusciremo ad andare in pensione? Sono tantissimi gli ambiti in cui...

Sciami di Robot

Su questa rubrica abbiamo già visto che i robot non sono particolarmente intelligenti, da poco passati dal livello del ranocchio a quello della marmotta in termine di numero di neuroni e loro sinapsi, ed ultimamente iniziano a sviluppare capacità sociali. Cominciano a capire cosa sta facendo il vicino, che sia uomo o robot, e regolarsi di conseguenza. Non serve essere molto intelligenti per avere una capacità sociale, infatti formiche ed api, con pochissimi neuroni, riescono in imprese...

Un robot per Amico?

All’avvento dei co-bot, ossia quei robot in metallo e bulloni che lavorano spigolo a gomito con un essere umano, un grosso problema da risolvere era l’interazione tra la macchina e la persona. Innanzitutto, per assicurare la sicurezza delle attività ed evitare qualsiasi incidente, poi per fare in modo che non servisse un esperto informatico per comunicare, si decise a...