Guerra digitale

Ogni volta che la situazione geopolitica diventa tesa, il numero di attacchi informatici aumenta in modo drammatico, quando si entra in guerra il livello di attenzione è massimo. Nel panorama degli hacker cattivi, quelli che attaccano per compromettere un’applicazione, un’infrastruttura o commettere crimini, abbiamo pochissimi e famosi lupi solitari, la maggior parte segretamente associata in gruppi malavitosi internazionali, ed un discreto numero di militari top secret in tutti gli eserciti del mondo.

Cybersecurity e geopolitica

Cascasse il mondo, ogni volta che c’è una crisi geopolitica ed un lungo week-end festivo, magari coi ragazzi a casa per le vacanze, gli hacker del mondo si scatenano come gli Unni. Come nel famoso attacco alla rete elettrica ucraina qualche Natale fa, anche adesso l’escalation tra Russia ed Ucraina fa crescere gli attacchi in modo spaventoso.

L’ufficio del futuro

Con la possibilità che dopo l’Omicron escano ulteriori varianti cattive del virus, quelle che sfuggono l’immunità da guarigione e vaccino ed uccidono ancora, il ritorno all’ufficio come lo conoscevamo due anni fa resta incerto. Potremmo dover convivere con l’evoluzione di questo virus ancora parecchi anni.

Imprenditoria digitale femminile

L’11 febbraio è la giornata dedicata alle ragazze e donne che intraprendono studi e poi una carriera nelle discipline STEM, ossia scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, e son felice di vedere che il numero ed il successo delle colleghe aumenta anno dopo anno. Dato per assodato che non c’è nessuna differenza tra un cervello maschile ed uno femminile nell’apprendere o ragionare di queste materie, è altrettanto pacifico che il mondo digitale deve lavorare ancora parecchio per eliminare pregiudizi che limitano lo sviluppo imprenditoriale femminile.

ModelOps e come gestire l'intelligenza artificiale

Le applicazioni software tradizionali possono essere descritte come una costruzione a tre livelli: da un lato l’interfaccia verso la persona che lo usa, fatta di testi, grafici, suoni e più di recente anche realtà aumentata e virtuale, compreso il tatto. Dietro a questo gira il codice vero e proprio, che può fare calcoli, elaborazioni, previsioni, ed infine c’è lo strato di dati necessari: da un lato quelli di input necessari per eseguire le operazioni, dall’altro i risultati che vengono poi presentati all’utilizzatore.

Jack Sweeney e la privacy di Musk

Jack Sweeney ha 19 anni e studia all’università come tanti coetanei: è balzato all’onore delle cronache per aver messo sotto scacco Elon Musk, riuscendo a pubblicare su Twitter i voli del suo aereo privato. Musk ha provato ad offrigli $5.000 per chiudere la cosa, il ragazzo ha scaltramente rilanciato chiedendo uno stage pagato, alla Tesla, ed ora il mondo degli hacker è in attesa della mossa dell’imprenditore più stellare del momento.

Zucki ed intelligenza simil umana

Nel numero scorso ho introdotto il concetto dell’intelligenza simil-umana (HLAI), come passo concreto per arrivare in futuro all’intelligenza artificiale generale (GAI). Abbiamo visto i vantaggi di questa innovazione tecnologica, ed il rischio di un utilizzo sostitutivo dell’uomo, specie se il tutto è controllato da un CEO con mire spaziali.

Promesse e pericoli dell’intelligenza artificiale generale (GAI)

Con Intelligenza Artificiale Generale (abbreviata all’inglese GAI) intendiamo quelle soluzioni progettate per imitare la nostra intelligenza umana, ovvero in grado di fare un po’ di tutto ed imparare cose nuove sulla base delle nostre esperienze. La GAI per ora non esiste ancora, mentre sono molte le applicazioni di intelligenza artificiale specifica, che in un dato ambito di conoscenze possono aumentare le nostre capacità e produttività.

I problemi di Alexa

Nel corso di alcuni Natali ho comprato cinque Alexa, il piccolo cilindro magico di Amazon cui puoi chiedere di tutto, dalle previsioni del meteo, all’accendere la luce, al far partire l’aspirapolvere. Iniziò mio figlio liceale ad usarlo, e scoprii tra il divertito e l’imbarazzato che faceva le ricerche sotto dettatura, semplicemente chiedendo ad Alexa tutto quanto volevano i professori a scuola. Provò a sostenere che quello non fosse copiare, perché le domande le faceva, e lui faceva lo sforzo di scrivere quello che il computer diceva: gli spiegai il contrario.

I problemi di Alexa

Nel corso di alcuni Natali ho comprato cinque Alexa, il piccolo cilindro magico di Amazon cui puoi chiedere di tutto, dalle previsioni del meteo, all’accendere la luce, al far partire l’aspirapolvere. Iniziò mio figlio liceale ad usarlo, e scoprii tra il divertito e l’imbarazzato che faceva le ricerche sotto dettatura, semplicemente chiedendo ad Alexa tutto quanto volevano i professori a scuola. Provò a sostenere che quello non fosse copiare, perché le domande le faceva, e lui faceva lo sforzo di scrivere quello che il computer diceva: gli spiegai il contrario.