IL Digitale


Agosto di studio

Agosto è il mese migliore per riuscire a confrontarmi con altri professionisti, accademici ed investitori e stare al passo con questo settore in continua evoluzione. Ogni anno partecipo ad una conferenza di tre giorni sui monti del Colorado, con circa 200 partecipanti tra imprenditori, qualche ricercatore, e tanti investitori. Per me è sempre divertente vedere all’opera il terzo gruppo: ognuno di loro compra o vende tra i $15 e $20 milioni di azioni al giorno, ripartiti su una dozzina di aziende a testa. Unici assenti sono le grandi multinazionali del digitale, perché essendo quotate in borsa non possono condividere nulla che potrebbe influenzare l’andamento della loro azione.  

Quest’anno ho visto molto interesse per le aziende produttrici di chip, come Micron Technology, ASML, Microchip Technology ed ON Semiconductor. Da un lato l’industria ha capito che la creazione di LLM con centinaia di miliardi di parametri, alla ChatGPT per intenderci, non sta dando i risultati sperati. Sono quasi due anni che le loro performance migliorano, ma solo marginalmente rispetto al consumo di GPU ed energia che è veramente esploso. Ha maggior successo chi punta su modelli molto più piccoli e specializzati, sui cinque miliardi di parametri, coordinati con la logica degli agenti di cui avevo già scritto su queste pagine.

Questa nuova direzione nello sviluppo degli LLM, insieme alla necessita’ di ridurre al massimo il consumo energetico e di consentire ai clienti di ritenere i dati sotto il proprio controllo, porta le aziende a sviluppare nuovi chip. Ognuno dei nomi citati sopra ha parecchi mesi di ordini cliente in attesa di essere soddisfatti, e non è sorprendente vedere (immagine sotto), il recupero di competitività americana nel campo dei chip.



Un altro tema della conferenza è stato il passaggio di stato delle applicazioni come Copilot, che sfruttano LLM o altri tipi di intelligenza artificiale per aiutare il lavoratore. In questo istante esso è il caso di miglior ritorno sull’investimento: con $20 al mese hai il tuo schiavetto digitale che si prende cura di fare ottime bozze di contratti, documenti vari, presentazioni, facendoti risparmiare ore altrimenti impegnate su attività noiose e ripetitive. Il passaggio di stato è quello per cui questi programmi stanno per prendere l’iniziativa, in un certo senso “decidere” autonomamente di fare un’attività e poi chiedere a te di verificarla.

L’impatto di questa trasformazione potrebbe essere pericoloso, perché è facile vedere la commoditizzazione dei lavoratori. Evidente per la prima volta nel caso di Duolingo, dove i robot fanno la parte del leone sulle traduzioni mentre i dipendenti sono relegati alla correzione di bozze, ha portato l’azienda sia a licenziare molti dipendenti sia, per alcuni versi peggio, ridurre gli stipendi di tutti. Ed ora, proprio nei giorni caldi di agosto, si intravede una nuova tendenza: lavoratori digitali americani assunti, spesso a contratto, da paesi esteri dove le paghe sono inferiori. Come mai? Perché prima di altri stanno imparando ad usare questi nuovi strumenti per aumentare la propria produttività, ma è tutto da vedere se riusciranno a mantenere questo vantaggio a lungo. Più probabile che tra qualche mese, un anno al massimo, i loro servizi non siano più richiesti, e si scenda verso paesi dove i salari sono inferiori.


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Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
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