Vita d'artista


Incontrarsi con la delicatezza della "Grandmother" di Ron Mueck

Chissà come saranno i primi momenti insieme dopo tutto questo tempo, quali saranno le reazioni tra coloro che "non conviventi" hanno passato un tempo indigesto lontano dai proprio cari, un tempo luttuoso che ci ha cambiano nel profondo e che probabilmente continuerà a dettare condizioni a tutti. Nel primo istante, prevarrà il gesto impacciato e magari confuso dell’emozione o la passione a lungo trattenuta?

Cercando una risposta, mi è venuto in mente quando, appena adolescente, visitai il Louvre per la prima volta (a quell’epoca La Gioconda era un quadro appeso e non una divinità laica) e nella visita mi imbattei nel gruppo scultoreo di Amore e Psiche, il capolavoro di Antonio Canova (1793).

Rimasi incantata dalla grazia dei due giovani amanti , da Psiche che tendeva le braccia verso l’amato attendendo il suo bacio, i corpi che si incrociavano in morbide diagonali, le ali spiegate di Amore. Girai più volte intorno alla statua, un miracolo compositivo, turbata nel profondo da quell’improvviso struggente contatto reso eterno dal marmo bianco di Canova.

Per associazione d'idee, ecco arrivarmi tra i pensieri The Grandmother di Ron Mueck (2016). È una scultura iperrealistica a grandezza naturale, in cui è rappresentata una donna, anziana e ancora bella, che abbraccia per la prima volta il nipote appena nato. Gli occhi, per la commozione, sono socchiusi; il mento è inclinato verso la creatura, a protezione; le mani incrociate cingono al petto con infinita delicatezza, come un prezioso gioiello, il neonato. Completa la figura una semplice sottoveste di lana, nuova, come il momento unico e indelebile che sta vivendo. È un'opera piena di pathos , silenziosa e potente. La forza della vita nel suo farsi, è l’amore puro.

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In questo numero hanno scritto:

Tommy Cappellini (Lugano): lavora nella “cultura”, soffre di acufene, ama la foresta russa
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro