Il Cameo


Sorridiamo! Sarà un Papa eletto secondo il modello "Idea"?

Questo Cameo è stato scritto e mandato alla piattaforma per la pubblicazione prima che i 133 Cardinali entrassero in Conclave e fosse pronunciato il definitivo “Extra omnes”.

Come ovvio, non vuol essere certo una previsione sul profilo del nuovo Papa, men che meno essere riconducibile a un nome.

Il successore di Pietro sarà uno dei 133 cardinali votanti, e per esserlo dovrà aver raccolto almeno 90 voti. Punto.

Mi pareva interessante provare ad applicare, in modo scanzonato, lo schema IDEA a questo momento organizzativo che, nel caso della Chiesa, assume un doppio significato: 1. Nomina del nuovo leader con poteri assoluti; 2. Leader che sia anche agente di cambiamento per adeguare la Chiesa al mondo futuro.

Come noto, IDEA è un’idea di modello organizzativo per il XXI secolo applicabile a qualsiasi organizzazione umana, e di qualsiasi dimensione, che si realizza attraverso una diversa declinazione di sette parole chiave: delega, selezione, formazione, leadership, controllo, tabernacolo, armonia.

Come scenario estremo di riferimento, IDEA assume la compatibilità con qualsiasi tipologia di leadership globali, al limite anche con la nota teoria dei Tre Imperi (USA, Cina, Russia) e conseguente progressiva eliminazione delle Guerre convenzionali, con la deterrenza atomica affidata esclusivamente ai Tre Autocrati.

In questa ottica strategica riferita al XXI secolo risulterebbe chiaramente improprio l’incasellamento salottiero “conservatore vs. progressista”. Il problema della polarizzazione della società fra buoni (Patriziato) e cattivi (Plebe) al di fuori dell’Occidente (meno di un ottavo dell’umanità!) non ha alcun significato e alcuna presa sugli altri sette ottavi. Diceva Francesco: “La società polarizzata non deve indurci a considerare le differenze come polarizzazioni”.

Il nuovo sarà il Papa della sintesi? Un “pastore” che saprà essere presente nel passaggio dall’attuale “disordine” mondiale al futuro “ordine” mondiale che potrebbe ricomporsi su nuovi compromessi avanzati, in termini di zone d’influenza?

Solo vivendo lo capiremo.

Quelli culturalmente più in difficoltà sono di certo i cardinali riconducibili all’Occidente (53 europei e 16 nordamericani) che stanno vivendo un momento di altissima tensione politica nei rispettivi paesi, alcuni sull’orlo di guerre ideologiche feroci fra Patriziato e Plebe. Mai come adesso la Chiesa cattolica può giocare un ruolo di depotenziamento del contesto socio-politico esistente.

Su un punto credo che Francesco non verrà seguito. Lui era solito soffermarsi sempre e solo sui bisogni dell’oggi, quindi era tutto concentrato sul presente, rifiutando di voltarsi verso il passato, e implicitamente verso il futuro.

Chissà se verrà seguita invece l’analisi (ormai lontana nel tempo) di un giovane monsignore tedesco (diventerà poi Benedetto XVI): “Nel XXI secolo ci sarà una Chiesa più piccola, una Chiesa particolare, con pochi fedeli, ma che metterà la fede al centro di tutto”. E che, il giorno prima di essere eletto in Conclave si soffermò sulla “sporcizia” della Chiesa. E, anni dopo, disperato, gettò la spugna!

Prosit!

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