Leggendo lo scritto e il non scritto del loro documento finale, le anticipazioni curiosamente delegate all’Agenzia Tass (?) i 10 dello SCO (Cina, Russia, India, Pakistan, Iran, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan) che, en passant, rappresentano il 40% della popolazione mondiale, e quattro di loro sono potenze nucleari (una la prima, le altre terza, quarta e quinta), ci hanno mandato un messaggio chiaro: la disponibilità a collaborare fra loro anche in termini militari.
Le minacce dell’Occidente, in termini di sanzioni economiche del G 7 verso la Russia, sono state ridicolizzate nel momento in cui a Shanghai Modi ha accettato il passaggio sulla limousine presidenziale di Putin (copyright Donald Trump). È stata la risposta a quello che noi occidentali definiamo diritto internazionale, garantito dal Tribunale Penale Internazionale (non riconosciuto da America, Cina, Russia, Israele e altri) che aveva emesso un mandato d’arresto contro Vladimir Putin come criminale di guerra (in pratica lo avevano giuridicamente ridotto a un paria politico, ovviamente impossibilitato a firmare alcunché, neppure la resa). Feroce risposta rafforzata da parte di Xi, Putin, Modi con la loro calorosa e ultra pubblicizzata stretta di mano a tre a Shanghai.
Il dado è stato tratto? Siamo soli, e siamo meno di un ottavo del mondo, in decrescita infelice?
Il nostro futuro geopolitico è diventato chiaro già dalle prime frasi del discorso di apertura dello SCO di Xi Jinping nella locuzione chiave: invito tutti i presenti a promuovere una corretta prospettiva storica sulla Seconda Guerra Mondiale (sic!). Xi è risalito a ottant’anni fa, seguendo la teoria putiniana degli Imperi!.
Una pietra tombale sulla geopolitica europea del XXI secolo? Riflettiamo! Guai a quei paesi che, per convinzione di essere eticamente nel giusto, per incapacità a riconoscere la propria effettiva potenza politico-militare, quindi per arroganza imperialista d’antan, si mettono da soli fuori dal corso della storia, basato sul cambiamento.
Nella vita reale, dopo ottant’anni di pace patrizia, siamo attrezzati fisicamente e moralmente a nuotare, da soli, controcorrente? Prosit!