War is over

In questi tragici tempi, che purtroppo mi vedono coinvolta personalmente dato che parte della mia famiglia vive nel teatro di guerra, la mia mente è tornata a immagini tra le più disparate, opere sulla guerra che mi appaiono a sprazzi.

Jan Veermer

Qualche giorno fa ho sono andata a vedere al cinema il documentario sulla mostra più iconica di tutti i tempi, l’antologica quasi del tutto completa di Jan Vermeer ( 1632-1675), il pittore di Delft, appena conclusasi al Rijksmuseum di Amsterdam. 

Marat all'ultimo respiro

“Il divino Marat, con un braccio fuori dalla vasca, e la penna per l’ultima volta nella mano ormai inerte, il petto trafitto dalla ferita sacrilega, ha appena reso l’ultimo respiro”: questo è il commento di Charles Baudelaire di fronte all’opera di Jacques-Louis David quando venne esposta nuovamente a Parigi nel 1846 dopo decenni di damnatio memoriae. 

Nel labirinto

Nel pieno dell’afa della bassa padana, questa estate, ho scoperto un gioiello di raffinatezza e cultura, a Fontanellato, vicino a Parma. Eravamo in quelle zone per vedere la mostra di Ugo Celada da Virgilio, ma in realtà è stato tutto un incanto, dalla eccezionale collezione di quel grandissimo e visionario editore che fu Franco Maria Ricci (da ragazzina già acquistavo i suoi eccezionali FMR) alla sua vita, dall’architettura al labirinto. 

Il mistero Botero

Il 15 settembre scorso è scomparso Fernando Botero, pittore colombiano, molto noto per le sue scene di genere popolate da un’umanità extra-large. Sono rimasta sorpresa nel vedere la rilevanza data dai media alla sua morte, perché in genere questi ultimi non si occupano molto degli artisti o dei critici d’arte, neppure dei più famosi come...

Ingegnere del tempo perduto

Qualche giorno fa leggevo un articolo sulla recente acquisizione da parte degli Uffizi di tre autoritratti di artisti contemporanei: quello di Giuseppe Penone, esponente dell’Arte Povera, dal titolo “Rovesciare i propri occhi”, un’opera di Liu Bolin, artista cinese maestro del camouflage, e “Dismorfofobia” della fotografa Ilaria Sagaria. La cosa che mi ha colpito è stata il sottotitolo dell'articolo: 

Cieli stellati

Il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. In questa ormai celeberrima citazione, a conclusione della Critica della ragion pratica, Kant riassume la questione dell’uomo nell’universo e nel mondo, con la legge morale che eleva il valore dell’individuo e quasi lo sottrae ai propri limiti. La frase è scritta sulla pietra tombale di Kant. Questo preambolo mi serve giusto per puntar il naso alle stelle e per raccontare come la stagione estiva sia l'ideale per farlo. 

Barbie

In una bollente giornata d’agosto ho deciso di andare a vedere "Barbie", quello da molti definito il film più iconico della stagione. Lo davano al Cinema Ariosto e ho avuto un’emozione rara nell'entrare e scoprire che eravamo solo in due in tutto il cinema. Ero attratta non tanto dal film in sé, ma da tutte le chiacchiere intorno che mi hanno incuriosito.

Cere anatomiche

Quando la canicola milanese si fa intensa, tra i pochi modi per evitarla c'è quello di andare a vedere mostre d'arte in luoghi condizionati, ad esempio la Fondazione Prada, che per quanto sia un faro nel deserto in zona Corvetto attrae  frotte di stranieri. 

Venere degli stracci

E’ notizia di pochi giorni fa il rogo della “Venere degli stracci” a Napoli, opera realizzata per un’installazione urbana, nel centro della città, in piazza Municipio. Le fiamme hanno sciolto la statua di vetroresina e bruciato quegli indumenti vecchi che l'hanno resa così famosa, insieme al suo artefice, Michelangelo Pistoletto. La "Venere degli stracci", di cui esistono diverse versioni, è certo il suo lavoro più iconico.