Pietrasanta

“I monti della Versilia ridenti o foschi? Ecco una cosa che non si può mai capire. Un poco folli, di forma, e inchiostrati sempre con tinte da fine del mondo, con quel rosa, quelle vampate secche del marmo che trapelano come per caso.” 

Pier Paolo Pasolini

È quello che ho pensato passando dalle Alpi Apuane quando scendevo verso Pisa, con tappa a Pietrasanta. 

Paris 2024

E’ di questi ultimi giorni la polemica riguardante la cerimonia inaugurale dei Giochi Olimpici a Parigi, che ha creato sconcerti e malumori per una interpretazione un poco irriverente dell’Ultima Cena di Leonardo. In senso lato, è sembrato a molti un attacco alla religione cristiana. Non voglio fare a tutti costi il bastian contrario, a me è sembrata semplicemente una cosa molto kitsch: mi piacerebbe invece fare una serie di considerazioni.

Floating piers

“Anche lo straordinario deve avere dei confini”.

Franz Kafka


Qualche sera fa ero a casa di Silvia, una ex compagna di classe del liceo, perché un certo piccolo miracolo ci fatto incontrare di nuovo, non solo lei ma un piccolo gruppo, qualcuna di noi della D, dopo tanti anni… a un certo punto noto, appeso, un bel progetto di Christo e Jeanne-Claude, con in primo piano degli ombrelloni arancioni. 

Tecnologie dell'intangibile

“Le mie doti mi hanno guidato nel mondo del sogno; mi sono lasciato torturare da fantasie e stupori che si agitavano sotto la mia matita, e li ho ordinati secondo le leggi dell’arte al solo scopo di suscitare nello spettatore, in tutta la sua grandezza e la sua forza di suggestione, attraverso un moto spontaneo, quel sentimento dell’incerto che vive ai margini del pensiero”. 

Odilon Redon

A bigger splash

Di recente ho visto un’intervista apparsa sul sito della Tate dell’ormai “grande vecchio” David Hockney, che mi ha fatto molto pensare. Ad un certo punto Hockney si domanda: “Cosa rende un’opera memorabile? ...nessuno lo sa veramente. Tu non sai cosa stai facendo davvero, perché non vi è nessuna formula: se vi fosse una formula ci sarebbero più opere memorabili, invece ahimè la maggior parte di esse si può dimenticare”. Sullo sfondo del video appare uno dei suoi quadri più iconici: “A bigger splash” (1967), un dipinto di proporzioni notevoli (242,5x 243,9 cm) in cui si vede...

Sculpting time

“… il concepire corpi isolati sospesi nello spazio, di diversa grandezza e densità, forse di diversi colori e temperature, circondati e avvolti da flussi allo stato gassoso, alcuni a riposo, altri coinvolti in un movimento eccentrico, tutto questo mi sembra una fonte ideale di forma”.

Alexander Calder, 1951

Entartete Kunst

Il 19 luglio del 1937 apriva la mostra “Entartete kunst” a Monaco, voluta dal regime nazista per mostrare al mondo l’arte “degenerata”. Le linee guida dei sequestri nei musei tedeschi delle opere non gradite, trovavano il loro compendio in un pamphlet pubblicato...

La Liberté guidant le peuple

L’immagine della bandiera, con la sua forza simbolica, è stata ripresa varie volte nell’arte, e ancora oggi quei pochi piatti colori scatenano tensioni, dividono o uniscono. Si issa, si sventola, si piega, si brucia, nella declinazione di un’appartenenza, della protesta o dell’orrore della morte. Oggi le vediamo per la Pace, per l’Ucraina, per la Palestina o Israele: sono nei nostri occhi continuamente.

Autoritratto

“Il suo procedere, come quello dell’alchimista, è fondato su corrispondenze occulte. Egli penetra nell’universo e nell’uomo per ricrearli dal di dentro. E all’improvviso essi appaiono ai nostri occhi, tanto miracolosi quanto naturali. Nel momento in cui ci consegna un certo ordine di verità, Rembrandt rispetta l’enigma da cui l’ha fatto scaturire”. Così Henri Focillon storico dell’arte, racconta gli autoritratti, più di settanta, che Rembrandt...

Origine du monde

 “L’onore non è né in un titolo né in un nastrino; è negli atti e nel movente degli atti. Il rispetto di sé stessi e delle proprie idee ne costituisce la parte fondamentale. Ho cinquant’anni e sono sempre vissuto libero; lasciate che chiuda libero la mia esistenza; quando sarò morto si dovrà dire di me: ecco uno che non è appartenuto a nessuna scuola, a nessuna chiesa, a nessuna istituzione, a nessuna accademia”. Gustave Courbet.