Nuovi mostri

Si sta aprendo la kermesse dell’arte a Milano, con le due fiere: il Miart e il Mia, quest'ultimo più orientato alla fotografia. Le due hanno deciso finalmente di collaborare situandosi in spazi vicini e nello stesso periodo, mentre dislocati per la città tanti eventi collaterali vivacizzano la Art week milanese.

Lo stato dell'arte

Di recente è stata pubblicata un’intervista a Clare McAndrew, fondatrice di Arts Economics, che da molti anni cura la ricerca prodotta da Art Basel e UBS, e a Noah Horowitz, CEO di Art Basel.

I due super esperti si confrontano sullo stato di salute del mercato dell’arte e della ricerca sui temi economici applicati al settore, sulle tendenze per il 2024 e su quale effetto avrà la Biennale Arte di Venezia 2024, che si appresta ad aprire.

Preraffaelliti

"Tra pittura e poesia vi è la stessa relazione che intercorre tra un uomo e una donna: il punto in cui sono maggiormente simili è la suprema perfezione nella bellezza". 

Dante Gabriel Rossetti

Personnes

Negli ultimi tempi si è tornati a discutere di fast fashion, la moda usa e getta, quei capi di basso costo e bassa qualità utilizzati una stagione e destinati ad essere buttati via e a finire negli inceneritori. 

Cocciuto

Se volete vedere una bella mostra a Milano, in questi giorni ha appena inaugurato la sua personale Daniele Galliano (alla Federico Rui Arte Contemporanea). Se vivesse a Londra o a New York, Galliano sarebbe molto più conosciuto ma come spesso capita, l’Italia disconosce le sue figure di rilievo e non da sufficientemente spazio e onore ai suoi artisti più validi. 

De Nittis

Finalmente dopo anni di scorpacciate di Impressionisti e Post-Impressionisti ritorna un po’ di Ottocento italiano qui nei dintorni, con De Nittis a Milano e con anche Boldini a Novara. Sì perché tutte queste gemme sono sempre in fondo a destra, o al piano di sopra, a favore di mostre di Degas, Manet, Monet ( a cui comunque mi inchino ogni giorno) Renoir, Sisley ecc. e invece il nostro grandissimo Segantini o si va a Maloja, dove sua bontà engadinese ha dedicato un museo, oppure non lo si vede mai. 

Il cortile di via Disengoff

 E' una cosa molto emozionante quando la tua opera ispira qualcun altro. Sono onorata che questo sia successo a me, grazie a Liliana Treves Alcalay, che la domenica a casa di sua figlia si sedeva sempre davanti ad un mio quadro della serie di Eden, Marbles ( poi finito sulla copertina della sua ultima fatica letteraria). 

Dipingere è una preghiera

“Per me la pittura o è religiosa, o non esiste. Prendiamo Cezanne: dipinge mele, alberi e basta. Ma in modo assolutamente sublime. Se si ammira profondamente la natura non si può non essere religiosi. Dipingere quello che vediamo è un modo di avvicinarsi al divino”.

Balthus, 1999.

Kiss me Valentine

Riprendo il tema del bacio perché quest’anno la parte teorica del mio corso a Brera è stata impostata su questo tema. È stata un’analisi a tutto raggio attraverso le opere più iconiche della storia dell’arte, che in qualche modo pone l’attenzione sulle infinite declinazioni dell’amore, ma anche dell’amicizia, come del sacro, che ci è tanto mancata nel periodo del coronavirus, che ha creato, distanza e freddezza tra i corpi. 

Esperire il trascendentale

“Per l’artista è difficile accettare l’ostilità della società nei confronti del proprio lavoro. Eppure, proprio questa ostilità può essere la molla che fa scattare in lui l’autentica liberazione. Affrancato da un falso senso di sicurezza e di comunità, l’artista è in grado di abbandonare il suo libretto degli assegni, così come ha abbandonato altre forme di sicurezza. Il senso di comunità, come quello di sicurezza, sono legati a ciò che è famigliare. Solo abbandonando queste false certezze diventa possibile esperire il trascendentale.” Mark Rothko, 1945.