Vita d'artista


Classic nudes

Ha fatto notizia quest’estate il lancio di un progetto, all’interno del sito di Pornhub, dal titolo “Classic nudes”: una guida alle opere d’arte più osé raccolte nei musei di tutto il mondo, dal Louvre a Parigi al Met di New York. Madrina dell’operazione, Ilona Staller, in arte Cicciolina. L’intento era quello di presentare e far raccontare le opere più famose sul tema dall’attrice e regista porno Asa Akira, con tanto di descrizione e localizzazione all’interno del museo, come fosse...

...  una sorta di audio-visita. Molti musei però hanno rifiutato di concedere l’autorizzazione all’uso delle immagini, in primis gli Uffizi.

Non voglio entrare nella querelle che proprio non mi interessa, anche se, ne sono più che certa, le opere d’arte si difendono da sole. E’ stato invece il nome di Cicciolina, che mi ha fatto tornare alla mente tempi ancora vicini seppur lontani anni luce dall’oggi, dal punto di vista sociale. Con un sorriso lieve mi è venuto in mente il “Partito dell’amore” fondato con Moana Pozzi, alla fine degli anni Ottanta, dopo la sua esperienza parlamentare all’interno del Partito Radicale. Del suo boa constrictor dal nome Pito Pito, morto in circostanze misteriose. Ma soprattutto mi sono ricordata di Ilona Staller, allora regina del porno, protagonista con Jeff Koons ( ieri come oggi uno degli artisti più pagati al mondo) della performance erotica che venne poi presentata alla Biennale di Venezia del 1990, attraverso le opere dal titolo "Made in Heaven”, che naturalmente scandalizzò quasi tutti. Lui e lei protagonisti di dipinti, foto e sculture, nell’estasi del sesso e degli amplessi in un mix tra spregiudicatezza e joie de vivre in chiave pop-mediatica.

L’arte e il sesso, tema antico e mille volte declinato, in quegli anni e nelle mani di Koons diventava una provocazione libera e disinibita: “Era innocente – ha affermato tempo fa – era davvero un lavoro sulla purezza, sull’accettare il proprio corpo”. Tra di loro il sodalizio fu amoroso, erotico e artistico, preludio di un matrimonio e di un figlio dal nome Ludwig. Per chi fosse un po’ tentato dalla nostalgia di quei tempi, ecco un’intervista alla sessantenne Cicciolina alla tv di Artribune. Correva l'anno 2013.

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Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
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