Musica in parole


Battiato 2021

Dopo una stagione estiva costellata di omaggi a Franco Battiato, è attesa all’Arena di Verona la serata in programma il 21 prossimo, ideata in modo da rispecchiare il percorso musicale del Maestro che tutti i giorni ripartiva dallo stesso punto: “Ogni mattina ascolto mezz’ora di musica classica che mi manda in visibilio... Io ascolto da sempre musica classica... Questo mi ha aiutato ad... 

... alzare il tiro della mia musica leggera”.

Un aiuto efficace visto il successo della sua produzione pop e se l’artista canta, per gusto del nonsense o per provocarci, che a Beethoven preferisce l’insalata, in realtà legge con avidità l’epistolario del Genio di Bonn per scoprirlo come compositore e come persona.

Poco ricordato anche se noto, il rapporto di Battiato con la musica classica non è stato solo di ascolto ma di conoscenza e studio; importante l’incontro con Stockhausen del quale diventa allievo nei primi anni Settanta, periodo in cui sperimenta l’elettronica e si addentra nella teoria musicale per approfondire la classica (e altri generi).

Sulla base di questi studi preparerà poi il film Musikanten (2006) diventando regista (apprezzato e discusso al tempo stesso) per raccontare il suo Beethoven. Altro grande interesse il compositore Händel cui dedica anni di approfondimento: “Quando ascolto certe arie di Händel mi chiedo: ma come può un uomo concepire cose così meravigliose? C’è qualcosa di non umano”.

Se una lunga frequentazione con i compositori classici, con il barocco, la lirica e i molteplici interessi non solo musicali, sono il collante delle opere impegnate di Battiato, echi di questo bagaglio culturale risuonano anche nelle sue canzoni più famose. Orchestrazioni accurate, citazioni e rimandi come il ritmo di valzer viennese in “Voglio vederti danzare”, il finale pianistico sulle parole “Ti piace Schubert?” dell’iconico “Alexander Platz” e le inconfondibili note di Beethoven prese a prestito per la sua “Per Elisa”, trionfale successo che tutti conosciamo.

Chiudo con una riflessione di Battiato rivolta anche ai musicisti: “La musica è ricerca, non puoi prendere per buona qualsiasi cosa ti venga in mente. Se manca la disciplina mancano i risultati. Non c’è un approccio corretto al concetto di lavoro”.

Un metodo cha il compositore ha fatto suo fino all’ultimo; per l’album del 2019 ha scelto di lavorare sui suoni di un’orchestra sinfonica, una collaborazione con la prestigiosa Royal Philharmonic Concert Orchestra per dirci “Torneremo ancora”.


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