In essa compaiono fotografie inedite della vita di Grossman e brani di lettere finora non pubblicate, oltre che un cortometraggio d’autore ispirato a una scena di Vita e destino e recitato da Alessandro Preziosi.
Torino è curiosamente il centro della ripresa degli studi grossmaniani a partire dal 2005. Lo Study Center Vasily Grossman nasce infatti a seguito della prima mostra, organizzata da un gruppo di giovani studiosi amici di don Giussani, sacerdote lombardo che raccomandava Vita e destino per spiegare la sua originale visione di senso religioso universale, e dalla Comunità ebraica di Casale Monferrato, raccolta intorno a Giorgio Ottolenghi. È Vittorio Strada a suggerire a margine di un primo convegno internazionale del 2006 l’idea di un centro studi, a cui si legano subito i pochi esperti dell’epoca: i biografi John e Carol Garrard, il traduttore inglese e poeta Robert Chandler, gli slavisti italiani Adriano Dell’Asta e Anna Bonola.
Visto che la mostra iniziale si tiene durante le Olimpiadi invernali del 2006, una troupe della ABC gira un servizio in loco. Un corrispondente della BBC a Mosca lo vede e ne parla al suo amico Mark Damazer, all’epoca capo di BBC4, il canale culturale dell’emittente britannica. Damazer ne è entusiasta e, nel 2011, arriva a produrre un radiosceneggiato con Kenneth Branagh. Durante la presentazione a Oxford, viene esibita anche la roll-up version della mostra torinese. Nel giro di poche ore Life and Fate diventa il libro più venduto in UK. Una sorte simile gli sarebbe presto toccata anche negli USA.
Nel frattempo, in Italia Adelphi acquisiva i diritti sull’opera di Grossman. La pubblicazione della nuova traduzione di Vita e destino nel 2008 è un successo inaspettato. I pochi interventi del primo convegno del 2006 diventano decine nel secondo del 2009, sempre tenuto a Torino. Sono presenti anche i traduttori in spagnolo e catalano, oltre che i figli di Grossman, Ekaterina e Fedor.
Nel 2014 il Centro torinese, da sempre in collaborazione con Memorial, l’associazione premio Nobel per la Pace nel 2022, organizza a Mosca un convegno internazionale che ha grande rilevanza locale e nel quale incomincia la collaborazione di Maurizia Calusio, che negli anni successivi aiuterà a sviluppare la storia del Centro fino alla presenza al convegno internazionale degli slavisti a Washington DC nello scorso novembre.
Parallelamente, e oltre alle presentazioni, ai convegni, e ai molti libri in diverse lingue, il Centro dà vita dal 2014 a un Digital Documentation Center, dove è presente la maggior parte delle opere di e su Grossman, una perla per gli studi mondiali. A proposito di perle, alcuni membri del Centro sono protagonisti della creazione del docufilm YOU, del regista Nicola Abbatangelo (The land of dreams, Blanca, DOC, Sandokan), incentrato sul racconto di Grossman La Madonna Sistina. Nel 2026, sempre a cura di membri del Centro, uscirà l’edizione critica in russo delle lettere tra Grossman e suo padre.
È una storia di incontri con persone che hanno determinato un pezzo piccolo ma significativo della storia della cultura mondiale, una storia piena di passione, di riconoscimenti, di discussioni a volte aspre, di prospettive disciplinari diverse che riescono a parlarsi. È una storia anche torinese, che torna dopo venti anni dove tutto cominciò, il Polo del Novecento, spesso poco riconosciuta da una città il cui proverbiale understatement si mescola alle volte con schemi ideologici passati da decenni e in cui Grossman ovviamente non può rientrare. Speriamo che questa volta Torino si accorga un po’ di più di una sua ricchezza.
