... La gatta Cenerentola (1634) di Giambattista Basile, ambientata nel Regno di Napoli durante il dominio spagnolo e scritta in napoletano. In Europa seguirono le note versioni di Charles Perrault e dei fratelli Grimm.
Quante pagine musicali per tutte queste Cenerentole! Davvero tanti i musicisti attratti dalla storia e per restare alla Napoli di Basile, la fiaba è stata musicata nel 1976 da Roberto De Simone con un mix ben riuscito di riferimenti alla musica colta e a quella popolare.
Non si può non citare la colonna sonora per la Cenerentola in assoluto più famosa, quella di Walt Disney (nata con il film d’animazione del 1950) di cui tutti conosciamo almeno Bibbidi-Bobbidi-Bu, l’incantesimo che a suon di note trasforma la zucca in carrozza.
Il gran ballo con il principe era già diventato il balletto Cenerentola con Prokofiev che presentò questo suo lavoro con gran successo al Teatro Bolshoi di Mosca nel 1945. Scritto quindi durante gli anni della guerra, esprime l’intenzione del musicista di rappresentare il trionfo del bene sugli ostacoli e la liberazione dal male in modo leggero, fiabesco.
Chiudo con un successo musicale travolgente, da più di duecento anni rappresentato nei teatri del mondo: La Cenerentola di Rossini del 1817, divenuta molto popolare non solo in Italia perché il bel canto rossiniano fa subito breccia e la versione operistica è brillante e divertente. Più di un teatro europeo ha messo in cartellone questo melodramma giocoso per la Stagione 2020/21, compresa La Fenice che l’aveva programmato nei giorni del Carnevale di Venezia; finora però il Teatro ha potuto solo postare sui social un video d’animazione, minuscola versione per il pubblico dei bambini. È stata invece registrata per lo streaming la produzione realizzata lo scorso dicembre dal Teatro Pavarotti di Modena.
Quest’opera buffa è lo spettacolo giusto per alleggerire qualche ora di una nostra giornata essendo un capolavoro ironico e dallo sguardo lieve: Rossini si presenta “Zitto zitto, piano piano” come recita la famosa Aria che vi lascio qui, per gustare un quartetto comico e ritrovare anche in Cenerentola l’immancabile crescendo rossiniano.