Notizie dagli USA


Le promesse di zio Joe

Il nuovo vecchio presidente, lo zio d’America Joe Biden, è partito a razzo: ordini esecutivi per smontare alcune delle politiche di Trump, contatti coi leader di Canada, Messico ed altri paesi per riprendere le fila. E comincia mantenendo le sue promesse, prima tra tutte la cancellazione del grosso oleodotto che parte dal Canada, seguita dall’idea di comprare solo più auto elettriche prodotte in America, tutto all’insegna del cambiamento climatico. Trudeau, Primo Ministro canadese, ha preso una bastonata: da un lato la mossa ecologica è politicamente inappuntabile, dall’altro ora si trova...

... migliaia di novelli disoccupati al freddo.

Per battere Sanders e Trump, zio Joe ha dovuto promettere di riportare le fabbriche in USA, cosa parzialmente conseguita dal predecessore, che almeno era riuscito a far rimpatriare centinaia di miliardi dalle multinazionali digitali che li parcheggiavano in Irlanda ed isole Cayman. Molte multinazionali americane hanno arraffato velocemente gli incentivi fiscali di The Donald, ma han tardato nel creare un numero adeguato di posti di lavoro. Caso emblematico GM che ha addirittura chiuso un paio di fabbriche sotto il naso di Trump. Ed ora? Biden farà comprare solo Tesla e Mustang E per la marea di agenzie governative e militari? Impossibile, occorre aprire nuove fabbriche, nuovi posti di lavoro green.

L’America deve tornare a posizioni di leadership. Guardando alle emissioni, misurate in tonnellate metriche per persona, Arabia Saudita ed Amirati sono sui 20, USA e Canada sui 15, Cina e UK sui 7, con l’eccellenza svedese (non per nulla Greta vien da li) sotto i 5.  Non è tollerabile.   Anche nella classifica di morti per Covid l’America ha passato i 430.000 e procede spedita verso i 600.000 nonostante si vaccini giorno e notte. Altro primato intollerabile, serve il riscatto verde.

Tutto quanto è green economy è la strada maestra per Biden: può riportare fabbriche a casa, tiene buoni i socialist del suo partito, e riprende quel livello di correttezza politica necessario per respirare l’aria rarefatta di Bruxelles. Li gli europei sono impantanati, tra incapacità a far contratti con le aziende del farma, alle lentezze sui finanziamenti per il recupero economico: non aspettano altro di esser trainati dall’alleato atlantico.  Anche perché Xi procede come un treno: la pianificazione degli investimenti cinesi in elettrificazione sostenibile e digitale è dettagliata ed eseguita puntualmente, al punto che da Tesla a BlackRock è un susseguirsi di aziende americane che investono in Cina.

Trump aveva ridotto le forze militari all’estero e notevolmente ridotto i bombardamenti rispetto al predecessore. Adesso il Pentagono ha già messo nel mirino la Cina e preme per rimandare truppe in vari teatri bellici. Attendiamo fiduciosi, come i ragazzi BLM che non hanno ancora ben capito se anche le loro promesse verranno mantenute, o saranno sacrificate sull’altare della burocrazia e della necessita’ di tenere assieme il paese.

Febbraio sarà un mese importante per zio Joe: deve far passare lo stimolo da millenovecentomiliardi di dollari e vaccinare a mitraglia, costi quel che costi. Se questo significa far rientrare Trump nei giochi ed i BLM a sbandierare la sera al freddo, nessun problema. Erano promesse elettorali.

© Riproduzione riservata.
Zafferano

Zafferano è un settimanale on line.

Se ti abboni ogni sabato riceverai Zafferano via mail.
L'abbonamento è gratuito (e lo sarà sempre).

In questo numero hanno scritto:

Giordano Alborghetti (Bergamo): curioso del software libero, musicofilo, amante del mare
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Tommy Cappellini (Lugano): lavora nella “cultura”, soffre di acufene, ama la foresta russa